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UNA NUOVA PROPOSTA DAI COMMERCIANTI DEL CENTRO

Redazione

UNA NUOVA PROPOSTA DAI COMMERCIANTI DEL CENTRO

Ven, 14/03/2008 - 18:22

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Il Gruppo di commercianti, Galleria Germanico, Erboristeria Il Fiore e la Spina, Palatium, Antichità Fiordespina, Forma, che si riunisce all'Arco di Druso, continua ad aggregare consensi. Al punto che il gruppo sembra proprio averci preso gusto a scompaginare i piani ovattati del “pensatoio istituzionale” che dovrebbe provvedere allo sviluppo della città. Le proposte sono senza dubbio intriganti e immediate e numerose le adesioni per sviluppare, come auspicato dagli stessi nel primo comunicato, una costruttiva discussione sul futuro di Spoleto.

E così, dopo l'Olandese, è ora un Tedesco ad arricchire il ventaglio delle proposte con un suo preciso e dettagliato intervento. L'appello a creare sinergie costruttive nel segno della qualità è stato infatti raccolto, tra gli altri, dal Professor Matthias Quast, ideatore del progetto Amphitheatrum, che propone un suo programma per la città. Ecco il testo:

” Un programma per la città

Spoleto ha una storia millenaria, un ricchissimo patrimonio artistico, un centro storico unico e inconfondibile, ed è parte integrante di un paesaggio di straordinaria bellezza. Tutto – e solo – ciò è il vero capitale di Spoleto. La città quindi, profilandosi come un' „isola felice”, una „nicchia d'oro”, luogo di cultura, arte e ricerca, dovrebbe fare tutto il possibile per:

  • impedire il danneggiamento di questo capitale, vale a dire ridurre al minimo ogni sorta di inquinamento (atmosferico, acustico, estetico) nonché evitare la costruzione di ulteriori strutture (strade, supermercati, edilizia residenziale) che compromettono l'integrità e la bellezza del paesaggio. Dal momento che abbonda il volume già costruito nel passato, spesso abbandonato oppure in via di consolidamento, bisogna sfruttare le strutture già esistenti;
  • valorizzare questo capitale architettonico-paesaggistico, attuando programmi di informazione e sensibilizzazione, istruzione e formazione, a cominciare dalle scuole nel proprio territorio.

Di conseguenza, Spoleto dovrebbe stimolare e sostenere attività nei campi dell'alta cultura, dell'arte e della ricerca e in quelli ad essi connessi (già esiste un'eccellente struttura ricettiva e gastronomica), puntando decisamente sulla qualità e non sulla quantità.

La città dovrebbe assistere chi vuole vivere e lavorare nel centro storico, e quindi dovrebbe provvedere in modo sistematico a:

  • facilitare il lavoro di giovani artisti emergenti, ad esempio istituendo premi, finanziando borse, mettendo a disposizione laboratori e alloggi;
  • favorire scambi internazionali tra le scuole e a livello universitario;
  • stimolare ricerche sul proprio patrimonio artistico e architettonico, finanziando borse di studio e mettendo a disposizione alloggi e spazi per lo studio (ad esempio nelle varie biblioteche);
  • potenziare i servizi delle biblioteche e dei luoghi di studio, creando una rete che colleghi le biblioteche esistenti, il Centro Studi sull'Alto Medioevo e l'Archivio di Stato, con progetti di ricerca coordinati e un catalogo unico virtuale;
  • favorire l'insediamento di ditte dell'alta tecnologia (ad esempio della biotecnologia) usufruendo di edifici in abbandono (ad esempio l'ex mattatoio e l'ex convitto femminile ENPAS);
  • stimolare il ripopolamento del centro storico (incentivi finanziari/fiscali, anche per i servizi di base come alimentari, lavanderie, elettricista; parcheggio gratis ai residenti nei nuovi parcheggi della mobilità alternativa; riportare funzioni centrali dell'amministrazione pubblica al centro storico);
  • creare un codice per l'ornato della città, impedendo arredi e attività di bassa qualità (tra cui il „trenino”),
  • limitare i danni ecologici ed estetici delle strutture della „mobilità alternativa” già costruite o in fase di costruzione, studiandone la sostenibilità ed attuando una seconda fase di lavori che migliori l'impatto ambientale. Esiste il pericolo che le strutture della mobilità alternativa producano l'effetto opposto a quello desiderato.

In altre parole, Spoleto deve conservare e aumentare tutte le qualità che una grande città non può offrire. Deve diventare un posto senza inquinamento, un luogo di élite, con un'offerta particolare, non di massa.

Proprio per questo Spoleto va collegata meglio con Roma e Perugia, concentrandosi unicamente, in uno sforzo comune con le altre città dell'Umbria e con la Regione, sul potenziamento della linea ferroviaria. Si suggerisce l'istituzione di una metropolitana Orte – Narni – Terni – Spoleto – Trevi – Foligno – Spello – Assisi – aeroporto di Perugia – Perugia -Terontola.

In quest'ottica, il progetto culturale amphitheatrum mira a collaborare attivamente alla vita culturale di Spoleto e alla valorizzazione del suo patrimonio storico artistico e architettonico:

  • organizzando attività culturali ad alto livello
  • aumentando gli scambi internazionali e interculturali
  • partecipando al gemellaggio Spoleto-Schwetzingen, Germania

Amphitheatrum diventa così un'altra importante tessera per rivitalizzare il centro storico di Spoleto, fermarne il degrado e la musealizzazione e dare vita al Quartiere Universitario progettato nell'area dell'anfiteatro, nonché ad altre strutture quali la Rocca Albornoziana. (quast@khi.fi.it) ”

E scusate se è poco! Scompaginate in poche righe , molto chiare e leggibili per la verità, pagine e pagine di progetti e “tavoli di lavoro” che a questo punto sembrano di colpo invecchiate di fronte all'evidenza di una proposta secca e decisa come quella di Matthias Quast.

Il personaggio è urbanista di fama. Ecco una sua sintetica biografia tratta dagli atti del Convegno intitolato “Le facciate del centro storico di Siena riunite in una banca dati”, progetto finanziato da Comune di Siena e Fondazione Monte dei Paschi:

Matthias Quast, nato a Heidelberg (Germania), ha studiato storia dell'arte, urbanistica e filologia italiana nelle università di Monaco di Baviera, Bonn e Parigi.Dal 1988 collabora al progetto di ricerca sulle chiese di Siena (Die Kirchen von Siena) promosso dall'Istituto Germanico di Storia dell'Arte di Firenze (Istituto Max Planck). Tra il 1990 e il 2002 insegna storia dell'arte e dell'architettura alle università di Monaco di Baviera, Heidelberg e Francoforte sul Meno. Dal 1999 al 2002 è titolare di contratto di ricerca alla Bibliotheca Hertziana (Istituto Max Planck di Storia dell'Arte) di Roma. Dal 2003 libero professionista, associato all'Istituto Germanico di Storia dell'Arte di Firenze. Negli ultimi anni ha realizzato un archivio digitale d'immagini sull'architettura italiana ed avviato le attività universitarie a Spoleto. Numerose pubblicazioni sull'architettura delle ville in Italia, sull'urbanistica romana del tardo Cinquecento, sull'architettura e urbanistica senese.

Ne risentiremo parlare.

carvan


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