Una manifestazione silenziosa e pacifica, ma destinata a fare rumore. Il Consorzio “InCentro” ha aderito al “Movimento delle Imprese ospitalità“, che questa sera ha organizzato l’evento “Risorgiamo Italia”, in cui ogni gestore di attività accenderà le luci del proprio locale “probabilmente per l’ultima volta“.
“Siamo chiusi da marzo e non si sa quando riapriremo – spiega Giorgio Papandrea, che del Consorzio è il segretario – non sappiamo niente delle misure, ma è necessario che qualcuno si faccia carico della situazione“. A Foligno infatti ballano 500 posti di lavoro in esubero nel terziario. “Un settore, questo dell’ospitalità, che è venuto fuori dal nulla e che ha dato tanto alla città, anche in termini di socialità. Uno dei problemi è che quando riapriremo potrebbe non esserci più neanche la socialità“.
Le attività dicono no alle misure che prevedono l’indebitamento e chiedono “danno indiretto, abbattimento delle imposte e delle tasse, il rinnovo della cassa integrazione che scade il 9 maggio quando l’apertura è invece prevista al 1 giugno. Serve coraggio – prosegue Papandrea – perché a Foligno i posti di lavoro si perderanno nel settore del terziario. L’industria fortunatamente va avanti, lavorando molto poco con il locale“.
Manca quindi un piano chiaro, anche haccp, che sia affidato a esperti del settore e non al buon senso delle attività. E l’auspicio è che la riapertura possa avvenire in presenza di un piano preciso e dei sostegni concreti, perché la riapertura potrebbe essere antieconomica.