Un volume per festeggiare i primi 700 anni dell'Università di Perugia è stato presentato ieri in un incontro a palazzo Graziani, sede del rettorato.
Il libro, dal titolo “1308-2008. 700 anni di Università di Perugia 700 anni di tradizione e innovazione” (editore Archi's Comunicazione) attraversa lam storia dell'ateneo perugino: “Abbiamo voluto raccogliere in questo volume le manifestazioni principali e i documenti che abbiamo raccolto durante il periodo delle celebrazioni (dei 700 anni, ndr)”, ha detto Antonio Pieretti, presidente del comitato per le celebrazioni del VII Centenario. “Ci sembrava infatti opportuna lasciare questa memoria: è bene che le persone le conoscano e che se le ricordino. Una storia lunga e ricca di pagine importanti che ci permettono di guardare con ottimismo anche a questa fase critica”.
All'incontro di presentazione hanno preso parte anche Francesco Bistoni, rettore attuale dell'ateneo e Luigi Frati, rettore dell'Università “Sapienza” di Roma, oltre a Carlo Colaiacovo, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e a Luca Broncolo, presidente di Archi's Comunicazione.
“Il volume è la sintesi di ciò che abbiamo fatto grazie all'impegno del professor Pieretti”, ha detto Bistoni. “Una cavalcata nel passato, una riscoperta delle nostre origini, della nostra storia, della nostra tradizione e del nostro passato. Nel contempo rappresenta un invito a guardare con fiducia al futuro ed essere sempre pronti e attenti a ciò che la società si attende da noi”.
Frati ha ricordato nel suo intervento il suo passato accademico a Perugia, sottolineando il suo legame con la città e con l'ateneo: “Perugia è la ‘mia' Università: non potevo mancare a questo appuntamento”, ha detto. “A Roma faccio il Rettore, l'amministratore delegato, ma è qui in Umbria che sono giunto appena laureato. L'Ateneo di Perugia mi ha permesso di crescere, mi ha dato le basi per poter girare il mondo e potermi affermare anche sul piano scientifico; in un gruppo che, a Perugia, è ancora molto valido”.
“L'Università perugina ha basi solide che le consentono, in una regione di 800.000 abitanti di avere 30.000 studenti, una proporzione incredibile, segno che la gente percepisce la qualità dell'istituzione”, ha detto ancora Frasti. “Non è un caso che, mentre si celebrava il passato, i sette secoli di storia, siano stati compiuti passi straordinari, epocali, come il trasferimento del Policlinico al Polo Unico”.