Un umbro ‘libera’ le spiagge del Salento dal racket della mafia / Video, il blitz dei Ros - Tuttoggi.info

Un umbro ‘libera’ le spiagge del Salento dal racket della mafia / Video, il blitz dei Ros

Redazione

Un umbro ‘libera’ le spiagge del Salento dal racket della mafia / Video, il blitz dei Ros

Lun, 03/03/2014 - 14:45

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Le spiagge del Salento sono ora più tranquille. L’operazione ribattezzata “Network” dallo stesso procuratore capo della Dda di Lecce, Cataldo Motta, ha messo fine a tre clan criminali affiliati alla Sacra Corona Unita che imperversavano nell’area sud-est e sulla costa adriatica del Tacco d’Italia. Dove, fra l’altro, ‘taglieggiavano’ i gestori di alcuni stabilimenti balneari.
43 le ordinanze di custodia cautelare in carcere richieste dal pm Guglielmo Cataldi e che hanno visto all’opera i carabinieri del Ros (che conducevano l’inchiesta denominata ‘Alta Marea’) e gli agenti della Squadra mobile di Lecce (cui è affidata l’operazione ‘Terre d’Acaia”). Pesantissimi i reati contestati che vanno dalla associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio di stupefacenti, calunnia, favoreggiamento personale, rapina, estorsione, ricettazione, danneggiamento seguito da incendio, illecita concorrenza con minaccia e violenza, porto e detenzione illegale di armi, tutti aggravati dalle modalità mafiose.
Dieci giorni fa gli inquirenti avevano inferto un altro duro colpo alla Sara Corona Unita con 15 arresti. Delle 43 ordinanze 39 sono state già eseguite (3 nelle ultime ore) mentre è ancora aperta la ‘caccia’ a 4 persone che risultano irreperibili.
Una curiosità. L’operazione “Alta marea” ha visto all’opera i carabinieri del reparto speciale del tenente colonnello Paolo Vincenzoni, originario dell’Umbria, più precisamente di Spoleto, l’ufficiale cui si deve la risoluzione di alcuni fra i casi giudiziari più importanti delle cronache italiane, una vera ‘spina’ nel fianco della mafia, quella delle ‘ndrine calabresi come delle cosche della Scu. Fra le più importanti operazioni rimbalzate agli onori delle cronache la ‘Sabr’ con cui venne annientata una tratta internazionale dei cosiddetti ‘schiavi moderni’, la risoluzione dell’omicidio della giovane Sarah Scazzi, la liberazione in Aspromonte della professoressa Graziella Belcastro e, in Piemonte, della quindicenne Laura Spadafora, le indagini che portarono all’arresto dell’attentatore della scuola ‘Morvillo Falcone’ di Brindisi dove perse la vita una giovane studentessa, l’arresto dello stupratore seriale di Molfetta (10 le vittime, 5 minorenni). Solo per citarne alcune. Perché, a dispetto dell’età (ha 47 anni), nella sua carriera di ufficiale della Benemerita, solo a rileggere le cronache, si contano più di mille arresti per traffico di droga, armi, omicidi, reati ambientali, tratta di organi e esseri umani. Ma anche inchieste ‘civiche’ come la denuncia di 10 genitori per inottemperanza ai loro doveri nell’ambito di una inchiesta sulla dispersione scolastica.

(Sara Minciaroni)
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