Un “Ironman” a Spoleto. Mauro Cimicchi nuota, pedala e corre a Nizza per 14 ore consecutive - guarda le foto - Tuttoggi.info

Un “Ironman” a Spoleto. Mauro Cimicchi nuota, pedala e corre a Nizza per 14 ore consecutive – guarda le foto

Redazione

Un “Ironman” a Spoleto. Mauro Cimicchi nuota, pedala e corre a Nizza per 14 ore consecutive – guarda le foto

Dom, 15/07/2012 - 09:09

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Ci sono un nuotatore, un ciclista e un corridore. Sembra l’inizio di una barzelletta, in realtà è la nascita dell’Ironman, letteralmente “Uomo d'acciaio”, la gara sportiva più dura al mondo, che unisce tutte e 3 le discipline. 3,8 km di nuoto, 180 in bicicletta e 42 di corsa. Una vera e propria battaglia contro la fatica, uno sforzo fisico e mentale quasi disumano che impegna il corpo e la psiche dei partecipanti per ore ed ore.

Anche Spoleto ha il suo “Ironman”. E’ Mauro Cimicchi, triatleta 54enne che il 24 giugno scorso ha partecipato alla tappa francese di Nizza, la più dura di tutto il circuito. Non era la sua prima esperienza in fatto di Ironman – nel 2011 ha partecipato a quello Austriaco di Karnten – ma certamente è stata la più impegnativa. Partito insieme a 2600 atleti, Mauro ha nuotato i 3,8 km in 1 ora e 18 minuti, dovendo fare costantemente attenzione ad evitare scontri con gli altri concorrenti. Poi, la durissima la frazione in bicicletta: 180 km con un dislivello totale di 2.500 metri, che l’atleta spoletino ha brillantemente concluso in 7 ore e 4 minuti. Infine è stata la volta della maratona, corsa nelle fasi iniziali sotto un sole cocente ed una temperatura di 35 gradi. Anche in questo caso, Cimicchi non si è perso d’animo, superando lungo il tracciato un centinaio di avversari e chiudendo la sua fatica in 5 ore e un quarto. Complessivamente, la gara di Mauro Cimicchi è durata 14 ore e 5 minuti – è partito alle 6.30 e ha tagliato il traguardo alle 20.30 – tempo che lo ha collocato al 1699esimo posto assoluto e al 100esimo della sua categoria (su 168, quasi tutti più giovani di lui).

“Sono davvero soddisfatto della mia prova – commenta l’atleta a Tuttoggi.info. – Rispetto all’esperienza austriaca mi sono migliorato molto in tutte e 3 le discipline. Meglio nel nuoto, dove sono stato attento a tenere il minimo dispendio energetico; meglio nella bicicletta, dove il percorso era molto più duro rispetto a quello quasi interamente pianeggiante di un anno fa; meglio nella corsa, dove grazie ad una corretta alimentazione durante la gara non sono stato costretto ad inserire tratti di camminata”.

Sbaglia chi crede che l’Ironman sia massacrante solo dal punto di vista fisico. E’ una gara principalmente mentale, che ti costringe a confrontarsi continuamente con te stesso e contro i tuoi limiti. “E’ fondamentale dosare bene le energie ed alimentarsi di continuo – racconta Mauro – altrimenti si va in crisi e si rischia di mandare al diavolo mesi e mesi di meticolosa preparazione. Ecco perché non mi sono preoccupato quando diversi atleti mi hanno superato in bicicletta. Sapevo che sa avessi mantenuto il mio passo senza strafare li avrei ripresi durante la maratona, e così è stato”. E di “crisi”, infatti, ne sono state registrate un bel po’. Ben 550 i ritirati, che evidentemente si sono spinti troppo, e troppo presto, oltre le loro possibilità.

E’ proprio l’aspetto mentale dell’Ironman a stimolare Mauro Cimicchi, che già pensa ai suoi prossimi obiettivi. “Arrivare ad ascoltare ed a conoscere ogni minimo particolare del mio corpo, è questo che mi stimola”, confessa lo spoletino, che non si dimostra per nulla attratto da gare più brevi e meno massacranti. L’ultimo pensiero – ma non per importanza – l’Ironman spoletino lo rivolge a chi lo ha aiutato e supportato nei 7 mesi di preparazione alla gara di Nizza: “Voglio ringraziare Paolo Tangini, che si è occupato alla grande della mia preparazione in acqua e Giacomo Befani, che ha curato invece la preparazione atletica. Infine mia moglie Antonia, che mi ha supportato e sopportato per tutto il tempo, soprattutto nei giorni di trasferta in Francia”. (J.B.)

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