UMBRIA TPL: L'UGL CRITICA VERSO LA HOLDING "FUSIONE A FREDDO ALLE SPALLE DEI LAVORATORI" - Tuttoggi.info

UMBRIA TPL: L'UGL CRITICA VERSO LA HOLDING “FUSIONE A FREDDO ALLE SPALLE DEI LAVORATORI”

Redazione

UMBRIA TPL: L'UGL CRITICA VERSO LA HOLDING “FUSIONE A FREDDO ALLE SPALLE DEI LAVORATORI”

Mer, 01/12/2010 - 16:38

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“E' una fusione a freddo, che ricorda i peggiori esperimenti politici degli ultimi anni e sembra esser fatta soltanto per assicurare una poltrona a qualcuno” sono le prime parole del segretario regionale confederale dell'Ugl dell'Umbria, Enzo Gaudiosi, all'indomani della nascita della Umbria Tpl Mobilità, la nuova azienda di trasporti a livello regionale in cui si sono sciolte le imprese umbre del settore.

“Siamo molto preoccupati per le possibili ripercussioni sulla gestione delle risorse umane che avrà la società unica. Dei 1345 dipendenti dislocati tra Perugia, Spoleto e Terni alcuni hanno contratti a tempo determinato, sui quali pende la scure della precarietà, acuita dalla crisi economica. Ma soprattutto, le differenti relazioni contrattuali ancora esistenti, ereditate dalla precedente frammentazione aziendale, non sono state uniformate. Ciò comporta un depotenziamento del contratto collettivo nazionale del settore con grave pregiudizio per la tutela dei lavoratori e dei loro diritti. Non erano queste le premesse discusse nei numerosi incontri avuti nei mesi scorsi e ampiamente sollecitate dall'Ugl di categoria attraverso i nostri segretari provinciali nei tavoli di confronto convocati”.

“Preoccupazione espressa direttamente dai lavoratori – aggiunge il segretario provinciale Autoferrotranvieri dell'Ugl, Egisto Antonelli – riuniti in assemblea lunedì mattina presso Apm mentre amministratori e politici brindavano alla grande impresa. Un'assemblea infuocata a causa di seri problemi che ad oggi non sono stati ancora superati. Primo fra tutti, la mancata regolarizzazione di 72 dipendenti dell'ex Apm Servizi che non rientrano nella contrattazione di secondo livello. Regolarizzazione, sicuramente onerosa per l'azienda, ottenuta sia a Spoleto che a Terni ma non a Perugia. Una contrattazione importante, quella di secondo livello, perché ad essa è legato il conferimento del premio di risultato. Un conferimento che fino ad oggi in ogni azienda confluita nella Tpl Mobilità ha seguito criteri differenti che dovranno necessariamente essere uniformati. Così come dovranno essere omogeneizzati i parametri legati a turni e riposi. Senza contare l'incognita dei trasferimenti dalla periferia al capoluogo che suscita allarmismo tra i dipendenti e che rischia di smembrare le realtà locali, lontane dalla sede centrale perugina”.

“Con questo scenario – continua Gaudiosi – nel quale manca ancora la definizione del nuovo piano dei trasporti che prevede la creazione di un unico bacino regionale di utenza, è evidente che eventuali sfasamenti tra domanda e offerta sarebbero pagati esclusivamente dai lavoratori del nostro territorio che potrebbero trovarsi ad operare in pessime condizioni con stipendi drasticamente impoveriti e ridotti. Ricordiamo, inoltre, che le risorse impiegate per questa operazione di fusione sono ingenti. Il fatturato della nuova società è di circa 130 milioni di euro, il capitale investito ammonta a 450 milioni con un patrimonio netto di 66 milioni. Il costo dei biglietti è già aumentato e non resta che sperare che nei prossimi mesi non si attinga più alle tasche degli umbri.

E' vero, la globalizzazione obbliga il nostro sistema economico e tutti i suoi comparti ad uscire da un anacronistico isolamento per competere almeno sui mercati nazionali, in modo da essere di più concreto aiuto al sistema delle imprese. Si pensa che solo una crescita dimensionale delle aziende sia in grado di garantire le economie necessarie per rendere il sistema più competitivo a beneficio dei suoi clienti.

Ma se la premessa è necessaria, non è però sufficiente. A fare la differenza sarà la gestione del nuovo cda, di cui apprezziamo il numero limitato e contenuto delle poltrone e che speriamo non ripercorra le orme dei suoi predecessori. La gestione non potrà trascurare la campagna abbonamenti che, da fonti Ugl interne alle imprese locali dei trasporti, da settembre avevano subito significativi cali con conseguenti danni alle casse aziendali. Massima attenzione dovrà essere garantita alle famiglie monoreddito ed alle fasce più deboli della cittadinanza, continuando a combattere quei tanti furbetti che spesso usufruiscono del servizio pubblico senza pagare il biglietto. E' chiaro che un piano dei trasporti regionale ben pianificato con una efficiente regolamentazione dei percorsi, con una efficace politica degli abbonamenti potrebbe ridurre i danni di una fusione a freddo realizzata senza la bussola del piano industriale. Osserveremo da vicino i primi passi del cda – conclude Gaudiosi – Riteniamo, infatti, che ogni progetto necessiti di essere valutato da un punto di vista globale, a partire dai risultati raggiunti e da quello dell'impatto complessivo nell'economia regionale che mostra già parecchi problemi legati ai trasporti. Certo, questa apertura non è una delega in bianco. Vigileremo su tutti gli atti ma ci aspettiamo subito risposte per superare la precarietà dei lavoratori e rendere omogenei i loro contratti”.


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