Enrico Melasecche (*)
La notizia che la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo su quanto sta emergendo dalle polemiche agostane attorno ad Umbria Mobilità non può, da Terni, che farci piacere. Chiediamo infatti che la Magistratura contabile faccia finalmente chiarezza su troppi aspetti oscuri, su cui vari esponenti della sinistra ternana hanno chiuso un occhio (ma anche due) in base alla logica di sempre. Il recente mancato pagamento di emolumenti ai dipendenti, il forte indebitamento della società, ma anche il grave tradimento nei confronti dei nostri concittadini i quali si trovano, dopo il danno anche la beffa, a dover contribuire ai costi del Minimetrò perugino, dopo aver rinunciato a realizzare il proprio, la dicono lunga su un processo costitutivo pieno di dubbi. Il Presidente Sbarzella, con il 20% di ATC Spa in Umbria Mobilità, non rappresenta né se stesso né il suo partito ma l’intera comunità che vive in questa parte di Umbria. A lui ed al Sindaco Di Girolamo che lo appoggia, nonostante le irregolarità fin qui commesse nella costituzione fin troppo allegra di varie società di comodo, senza il preventivo parere del consiglio comunale, chiediamo di fare chiarezza su tutti gli aspetti che stanno emergendo e che non ci tranquillizzano. Ma chiediamo anche di rispondere sulle gravi manchevolezze che sono emerse nella costituzione e nella gestione di ATC Servizi e ATC Parcheggi e sulle manovre che, con altrettanta disinvoltura, si vogliono portare a termine da parte di questi soggetti. Il rigore montiano non si può invocare a Roma per poi, sui territori, fare esattamente il contrario.
* Segretario Provinciale UDC Terni