“Detto e fatto. Sono in arrivo i primi aumenti, per ora negli abbonamenti a carico delle famiglie, mentre le cifre del debito UM sfiorano i 152 milioni di euro. L’azienda comincia a far cassa colpendo, tanto per cambiare le famiglie. Non è accettabile far pagare ancora una volta ai cittadini la cattiva gestione dei carrozzoni della sinistra. Con questi numeri e senza soluzioni sono stupito che ancora non siano revocati tutti gli incarichi e che nessuno si sia dimesso”. Torna così con decisione sulla vicenda della crisi di Umbria Mobilità il consigliere del centrodestra a Palazzo dei Priori Emanuele Prisco.
“I biglietti del servizio pubblico di trasporto nel capoluogo sono infatti tra i più alti d’Italia e questo già influisce sulla appetibilità dei mezzi pubblici. In questo momento economico e sociale, una scelta di questo tipo, oltre a diminuire ancora l’uso del servizio pubblico da parte dei cittadini, che tra l’altro non è dei più efficienti, gambizza ulteriormente i bilanci delle famiglie, degli studenti e degli anziani, che principalmente usano i mezzi di Umbria Mobilità per necessità o per scelta. Piuttosto ancora poco si è fatto per far pagare chi il biglietto non lo paga.
Dal Comune, che ha un pacchetto importante dell’azienda – continua Prisco – fanno orecchie da mercante. Se si scoprisse poi che i 49 milioni di debito romano esistevano
già da un pezzo, perché UM ha acquistato società e debiti di altri, allora sarebbero chiare le responsabilità, soprattutto politiche, di chi avrebbe cercato di far pagare ai perugini prima e agli umbri poi i debiti di altri. Mi auguro comunque che la legittima battaglia dei dipendenti per i propri stipendi non blocchi il servizio ai cittadini. Lavoratori, cittadini e fornitori sono tutti sulla stessa barca, presi in giro dalla sinistra, e prima si liberano di questa classe dirigente è meglio è per tutti.”