Sara Minciaroni
“Abbiamo messo da parte il pop e il rock e abbiamo scelto di fare del gran jazz!”. Grandi ritorni e ospiti stellari, Umbria Jazz festeggia i suoi quarant’anni con i fuochi d’artificio. La manifestazione che si terrà dal 5 al 14 luglio ha scaldato i motori questa mattina con la conferenza stampa di presentazione del programma. Presenti la governatrice Catiuscia Marini, l’assessore al Comune di Perugia Andrea Cernicchi, l’assessore provinciale Donatella Porzi ed il direttore artistico Uj Carlo Pagnotta.
Nomi che hanno già fatto tremare i botteghini, con aumento delle prevendite che supera il 10% rispetto all’anno scorso. E per le polemiche non c’è spazio “abbiamo deciso che per il quarantennale doveva vincere la musica”, quella di qualità, quella per la quale il pubblico è disposto anche a mettere mano al portafogli “del resto andate a vedere quanto costa un concerto a Montreux” e come spiegato dalla presidente della regione Catiuscia Marini “il grande successo di questa manifestazione è merito anche del pubblico”. Del resto gli sponsor, pardon i “mecenati”, come li ha definiti l’assessore al comune di Perugia Andrea Cernicchi, per quanto fondamentali non bastano da soli.
Harbie Hancock e Chick Corea, il “miracolo” di Pagnotta. Del resto chi non sarebbe disposto a spendere 25 euro (in gradinata) e 80 per essere a poche decine di metri dalle più importanti reunion che il festival abbia mai ospitato: Herbie Hancock e Cick Corea insieme su un palco. Due dei più grandi artisti della tastiera, per un evento unico. Il “miracolo” lo racconta il direttore artistico Carlo Pagnotta: “La chicca del Festival. L’anno passato qui a Perugia parlai con Hancock e dissi perché non riproponete quel gran duo.. Ci sono due dei dischi del 1978, tre concerti in tutto.. e lui mi disse 'parla con Cik', io risposi guarda con Cik ci ho parlato ieri e ha detto che se per te va bene per lui è fatta. E così è andata. Non aveva un tour in Europa quest’anno ma volerà appositamente per questa occasione”. Non osi separare l’uomo ciò che Uj ha riunito. Appuntamento al 12 luglio.
La “pace” con Keith Jarrett. Dopo il litigio del 2007, quando Jarret si infuriò con i fotografi e sospese per qualche minuto il concerto il matrimonio sembrava finito. E invece quella della star del piano con l’Umbria è una storia che continua. In trio con gli inseparabili Gary Peacock ( al contrabbasso) e Jack DeJohnette (alla batteria) Jarrett ornerà all’arena del Santa Giuliana. Del resto come spiega lo stesso Pagnotta: “Abbiamo deciso che la musica doveva vincere. E’ stato facile recuperarlo, abbiamo saputo che lui stesso aveva chiesto al manager di voler tornare. Avrà anche esagerato in quell’occasione del resto non è l’unico. Un artista sai com’è fatto lo devi prendere com’è. E allora quando si tratta di questi artisti meglio tenerseli”. Se c’è qualcos’altro da tenersi è la serata libera del 7 luglio, e rigorosamente a obiettivi fotografici oscurati. Ma chi ci crede ?…
Rollins in esclusiva italiana. E’ considerato il più grande artista jazz vivente, classe 1930, 60 anni di attività alle spalle. Se non basta dire che fu al fianco di Thelonious Monk aggiungeteci che ha suonato con Charlie Parker e Miles Devis, insomma un sax che diventa leggenda. “Qualcuno mi ha fatto l’osservazione che negli ultimi 11 anni a Perugia è venuto sei volte – spiega Pagnotta – Pensa a quelle manifestazioni che Rollins non se lo possono permettere e quindi, spero che venga anche altre volte e lunga vita a Sonny Rollins”. Con lui sul palco due guest d’eccezione: Enrico Rava e Paolo Fresu. Non prendete impegni per il 6 luglio.
Un battesimo e un ritorno. “Era una ragazzina”, bello potersi vantare di aver dato il battesimo artistico ad “una” che poi è diventata Diana Krall che proprio a Perugia ebbe il suo debutto quando era ancora soltanto una promettente pianista-jazz singer. Di acqua ne è passata sotto i ponti. Ora torna con un concerto alla sua prima data in Italia ed un nuovo album “Glad Rag Doll”. Il suo sarà il concerto di apertura il 5 luglio, e proprio per questo con una certa responsabilità.
Un esordio. Al main stage l’ 8 luglio ci sarà John Legend. Un soul di nuova generazione, fresco di collaborazione con i The Roots. Ha virato dal sound più elegante a quello sporco, più black. E’ la superstar della colonna sonora di Django di Tarantino, tanto per intenderci, e ha suonato il piano per Lauryn Hill. Trentacinque anni di vita passati a suonare da quando bambino seguiva lo zio pastore protestante.
Quando il soul era jazz e il jazz era soul. Il periodo in cui le radio trasmettevano la buona musica senza preoccuparsi di generi e stili ce lo ricordano Dee Dee Bridgewater e Ramsey Lewis con un viaggio senza tempo e senza paura delle contaminazioni. Ad aprire questo concerto saranno Simona Molinari e Peter Cincotti guidati dalla chitarra del grande Franco Cerri, uno dei Papà del jazz made in Italy
E ancora. Wynton Marsalis con la sua Jazz at Lincoln Center Orchestra, Cecile Mclorin Salvant, Gregory Porter, Stefano Bollani e l’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, Gal Costa e Gilberto Gil.
L’Italia blues e soul. Il pop mediterraneo di Pino Daniele a tinte blues e soul si fonde con la calda e inconfondibile voce di Mario Biondi per una serata bianco rossa e verde all’arena del Santa Giuliana.
Non mancheranno poi i concerti al teatro Morlacchi e quelli gratuiti in piazza in Piazza IV Novembre e i Giardini Carducci. Con l'immancabile street parade a scandire le giornate nel centro di Perugia.