Carlo Vantaggioli
Con il concerto dei pirotecnici Michel Camilo e Chucho Valdes si chiude l’edizione 2011 di Umbria Jazz.
Santa Giuliana pieno, ma non come per le altre sere. Si sentiva un po’ l’aria di smobilitazione ed effettivamente, per chi vive 10 giorni interi ed intensi come quelli della programmazione di UJ, alla fine la stanchezza si fa sentire. Irrinunciabile però la sarabanda finale a suon di Latin Jazz e sonorità AfroCuban, che come prevedibile ha fatto ballare e divertire. A differenza della musica di origine brasiliana già ascoltata nel concerto di Gilberto Gil, questa dei leggendari pianisti di origine caraibica si connatura per una spinta notevole verso il funambolismo da tastiera. Chucho Valdes è un vero maestro, ma anche Camilo non scherza anche se quest’ultimo tende sempre ad esaltare una certa vena romantica delle sue esibizioni. Valdes è invece tremendo se si mette in testa di disarticolare i suoni e del resto l’esperienza del gruppo Irakere fondato nel ’73 si sente in pieno. Il tutto sotto la spinta di potenti sezioni ritmiche e congas a gogo. Grande Giovanni Hidalgo che si conferma uno dei migliori percussionisti in circolazione e che dopo aver suonato nell’esibizione di Michel Camilo si è buttato in un gran finale nel gruppo di Chucho Valdes, dove tutti suonavano tutto e di tutto.
Il pomeriggio era iniziato con l’esibizione dell’Eddie Palmieri Quartet, che ha introdotto degnamente la serata finale di UJ.
In mattinata anche la conferenza stampa con le prime cifre sull’andamento dell’edizione 2011 della manifestazione. A raccontare i dati, non solo il Direttore artistico Carlo Pagnotta, ma anche il Presidente della Fondazione Renzo Arbore, la governatrice Catiuscia Marini e il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali. 40mila i paganti registrati nell’arco dei 10 giorni di programma per un incasso stimato in 1milione e 200mila euro (una media di spesa di 30 euro a biglietto). Sono stati 350 gli artisti e 260 i concerti suonati. Circa 180 tra giornalisti e fotografi accreditati, con presenze anche da Stati Uniti, Giappone, Serbia, Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Germania e Turchia e notevole successo del sito ufficiale di UJ che registra 127mila visite durante i giorni di programmazione.
Tutto bene? Ci sarà tempo per una analisi dei dati che non potranno limitarsi a questi esposti, che evidentemente in conferenza stampa fanno “clamore”. Inoltre è forse giunto il momento di capire se la formula della manifestazione è o no ad una fase di stallo oppure se non sia il caso di introdurre elementi di novità, stante anche il rapido cambiamento della scena musicale internazionale.
Sarebbe interessante anche capire bene il mix di bilancio tra sponsorizzazioni, sostegno pubblico e incassi, sia del botteghino che del merchandising e dei vari servizi. Da parte loro comunque sia Boccali che la Marini hanno riconfermato il sostegno alla manifestazione. Non potrebbe essere diversamente visto il marchio consolidato a livello internazionale che ha reso l’Umbria baricentro nel campo delle manifestazioni dedicate al Jazz. Resta solo da capire quanti soldi ci saranno in cassa il prossimo anno per fare una degna edizione 2012. Nel frattempo qualcosa si muove e nuova linfa dovrebbe arrivare dall’accordo con il Barcellona Jazz Festival, addirittura più vecchio di UJ.
Si vedrà, con la speranza che Umbria Jazz possa essere anche veicolo di cambiamento e non solo della solita condizione stringente per cui “squadra vincente non si cambia…”.
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(Le foto sono di Stefano Dottori per Tuttoggi.info)