Umbria: cresce fenomeno usura. L'assemblea della Fondazione - Tuttoggi.info

Umbria: cresce fenomeno usura. L'assemblea della Fondazione

Redazione

Umbria: cresce fenomeno usura. L'assemblea della Fondazione

Gio, 19/04/2012 - 17:33

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“La Regione Umbria si attiverà formalmente affinché alla Fondazione Umbria contro l’usura vengano erogati i contributi governativi previsti dalla legge e che non è tollerabile non riceva più dal 2006”. Lo ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, intervenendo all’assemblea generale dei soci della Fondazione convocata per l’approvazione del bilancio consuntivo 2011 e del bilancio di previsione 2012. “A causa di una crisi che sta interessando pesantemente anche la nostra regione – ha rilevato – si registra un progressivo allargamento delle tipologie di persone che, in gravi difficoltà economiche, chiedono aiuto alla Fondazione. Fra loro, ora, anche pensionati e lavoratori dipendenti che non riescono a far fronte ai pagamenti delle rate dei mutui o dei tributi fiscali. Una situazione destinata ad acuirsi – ha aggiunto – e che richiede da parte di tutti un’azione sinergica e un maggior impegno, anche in termini finanziari, per non lasciar spazio alle attività criminose e agli usurai”.
Nel confermare il mantenimento delle risorse regionali per l’attività “sempre più proficua” della Fondazione (nel 2011 oltre 371mila euro, mentre gli altri soci complessivamente hanno erogato circa 120mila euro) e la volontà di potenziarle, Riommi ha anticipato che la Regione – oltre ad attivarsi nei confronti del Governo – solleciterà Comuni, Province ed Enti pubblici perché adeguino i loro contributi. “Uno sforzo condiviso, al quale non può sottrarsi il sistema bancario – ha sottolineato – Convocheremo pertanto una specifica riunione del Tavolo del credito, alla presenza della Fondazione, per sensibilizzare le banche a una più attenta valutazione del problema dell’usura”.

Il fenomeno riguarda anche le donne – La gravità, e le novità, del fenomeno in Umbria sono state illustrate dal presidente della Fondazione “Umbria contro l’usura”, Alberto Bellocchi, nella relazione con cui si è aperta l’assemblea. “Cominciano a essere sempre più frequenti le famiglie con reddito dell’impiego fisso che non riescono a far fronte agli impegni presi negli anni passati o in cui uno dei componenti ha perso il posto di lavoro”, ha detto. La Fondazione nel 2011 ha deliberato interventi per oltre 1 milione e 200mila euro, e ha esaminato più di 120 domande di aiuto, il 50 per cento in più rispetto al 2010. Nel 40 per cento dei casi le domande sono state presentate da dipendenti o pensionati (questi ultimi sono il 15 per cento); per il 42 per cento da commercianti e artigiani. Quasi tutti hanno problemi per il pagamento di mutui o prestiti finanziari; il 20 per cento circa, altra novità, ha “pesanti pendenze con Equitalia, a dimostrazione di quanto stia diventando insopportabile il carico fiscale”.

Sempre più spesso, ha riferito il presidente Bellocchi, a differenza di quanto accadeva negli anni precedenti, si giustifica la difficoltà economica con la perdita del lavoro. A loro volta, artigiani, commercianti e piccoli imprenditori rappresentano l’impossibilità di pagare mutui, prestiti finanziari e di onorare debiti a causa della contrazione del mercato, che in alcuni settori – quali la ristorazione – sfiora il 50 per cento. Le richieste di aiuto provengono da tutto il territorio regionale, con la crisi che non risparmia nessun settore: dall’industria all’agricoltura, dal commercio al turismo.
“Un’altra novità – ha detto Bellocchi – è che a rivolgersi alla Fondazione è un numero crescente di donne; da loro proviene quasi il 25 per cento delle pratiche trattate lo scorso anno”.

Possibili soluzioni – A dimostrazione della vitalità dell’Ente, il presidente ha spiegato che nel 2012 potranno essere concesse fidejussioni per un importo complessivo “di molto superiore al milione di euro”. Tra gli impegni, una rinegoziazione delle convenzioni con gli istituti di credito “affinché i tassi di interesse siano i meno gravosi possibili” e la prosecuzione del contenzioso con il Ministero delle Finanze relativo alla vicenda di una consulente infedele, già condannata, a causa della quale la Fondazione non riceve più i contributi governativi nonostante sia stata riconosciuta la correttezza dell’operato della Fondazione. “In questi anni – ha detto Bellocchi – la Fondazione ha continuato a lavorare a pieno ritmo, con un costante incremento di richieste soddisfatte. Plaudiamo pertanto alle azioni illustrate oggi dall’assessore Riommi, che condividiamo appieno, perché potranno rendere più efficace l’attività della Fondazione e garantire un aiuto al crescente numero di persone e famiglie che si rivolgono ogni giorno ai nostri uffici”.

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