E alla fine arrivò il giorno tanto temuto, o sperato, a seconda dei punti di vista. L’amministrazione Locchi è ufficialmente giunta al termine ieri (giovedì 14 dicembre), dopo l’ennesimo colpo di scena seguito alla fatidica revoca delle deleghe di Montanucci e Violini da parte del primo cittadino, che ha aperto a Umbertide una crisi politico-istituzionale senza precedenti.
L’inizio della fine
A scrivere la parola fine sull’attuale governo sono state le dimissioni di ben 9 consiglieri comunali (su 16 totali): ai 7 già annunciati del Pd (Elisabetta Agea, Milena Fiorucci, Mirco Massai, Nicola Orsini, Gianluca Palazzoli, Lucia Ranuncoli, Giovanni Valdambrini) si sono aggiunti anche i due rappresentanti di Umbertide Cambia (Claudio Faloci e Stefano Conti) che di fatto determinano la “caduta” del sindaco e lo scioglimento della massima assise.
Parla Locchi
Al veleno, ovviamente, le parole di Marco Locchi che, sempre nella giornata di ieri, aveva annunciato di ritornare sui suoi passi per il bene della città, dichiarando di volersi aprire ad un confronto costruttivo con il Pd, durante il quale sarebbe stato disposto a rivalutare le decisioni assunte in merito alla giunta, anche con il reintegro dei due assessori. “Si è trattato di un atto di ingerenza e di prepotenza senza uguali, – ha detto il primo cittadino dopo le dimissioni dei 9 consiglieri – Un gesto fortemente irrispettoso nei confronti degli elettori umbertidesi che porta alla fine anzitempo della legislatura e blocca di fatto tutti i progetti in corso. Una forzatura consentita dalla legge ma lesiva della scelta democratica dei cittadini che avevano eletto nel 2014 questa amministrazione”.
La superficialità, l’arroganza e l’irresponsabilità dei consiglieri del Pd e le aspirazioni di due consiglieri di Umbertide Cambia, concentrati sulle proprie velleità politiche ed elettorali piuttosto che sul bene di Umbertide, hanno determinato il commissariamento del Comune, con grave danno per la città. I consiglieri dimissionari si sono resi autori di una delle scelte peggiori che un consigliere responsabile e attento alla propria città possa fare, soprattutto quando in cantiere ci sono numerosi progetti per il 2018, che questa amministrazione, dopo anni di sacrifici dettati dalla situazione di bilancio, era riuscita a mettere in cantiere
“Una parte del Partito Democratico – conclude Locchi – ha deciso in modo bulgaro di interferire pesantemente sull’Amministrazione Comunale con metodi che non si usavano neanche nel secolo scorso: sfiduciare il sindaco e commissariare il Comune è una responsabilità della quale i vari livelli politici comunale, provinciale e regionale (dimostratisi incapaci nel gestire la criticità della situazione) dovranno assumersene la totale responsabilità con tutte le conseguenze negative che tale incomprensibile atto avrà per la comunità umbertidese”.
E ora?
Come anticipato dal sindaco stesso ora la città andrà incontro all’inevitabile commissariamento, situazione del tutto inedita per il Comune di Umbertide. Allo stesso tempo si aprirà una nuova fase di campagna elettorale per eleggere quello che sarà il nuovo primo cittadino, che la città dovrà scegliere nelle elezioni anticipate a maggio 2018.