Il leggendario ristoratore di Città di Castello “Dopo tanti anni le forze non sono più come quelle di un tempo, ora voglio sperimentare cos’è la libertà”
Ogni buon tifernate ci ha mangiato almeno una volta nella vita, portando con sé il ricordo di una “bela magnata” nel cuore di Città di Castello. Per lo storico Fez (al secolo Fabrizio Duca), ieri sera (26 febbraio), è stata l’ultima cena prima di chiudere definitivamente i battenti della ‘Pizzeria Roma’, dopo ben 36 anni di attività.
Leggenda nel settore enogastronomico della città, colonna portante del centro storico, Fez ha iniziato nel 1986 nel mitico locale di via Mario Angeloni, diventato “anagraficamente” la prima pizzeria al piatto di Città di Castello, poi trasformata gradualmente anche in bisteccheria e trattoria. Dal 1990 gli si è affiancato il collega e socio Mauro Santinelli, spalla fedele dietro i fornelli (la ragione sociale recita e “Da Fez & Mauro“) e amico di sempre fino all’ultimo servizio. Specialità della casa, ovviamente, la bistecca, dove raramente si sentiva la frase “la voglio ben cotta…”. E chi è passato di qui sa perché…
La Pizzeria Roma, negli anni, è stata pure sede non ufficiale dell’associazione Amici del Fumetto (Fabrizio ne è anche storico consigliere) ma anche luogo di incontro dove fino a 25 anni fa i tavoli erano “condivisi” e si poteva mangiare vicino a persone mai viste prima. “Qui sono nati amori, collaborazioni e affari” aggiunge Duca, una visione romantica del locale che purtroppo si è persa con il mutamento dei costumi “dove le persone hanno teso sempre più a isolarsi ma non certo per colpa del Covid”.
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“La decisione di chiudere è coraggiosa ma è arrivata perché dopo tanti anni le nostre forze non sono più come quelle di un tempo – ci ha detto Fez – e nel bene e nel male la pandemia ci ha aperto una finestra temporale che ci ha fatto vedere come, oltre la vita del locale (oggi in vendita, ndr), ci sia anche quella della vita quotidiana. Tutti i giorni il mio orario di lavoro va dalle 6.30 alle 15.30 e poi ancora dalle 17.30 fino a mezzanotte. In questa fase della vita ora vogliamo sperimentare cos’è davvero la libertà…”
La gratificazione più bella in tutti questi anni? Non le migliaia di vip affezionati (da Dario Vergassola a Francesco Guccini per citare i più assidui), non le serate sempre piene e nemmeno la fama di locale più famoso della città (e non solo). Fez ci ha confidato che la cosa più bella è stata proprio la serata di chiusura, “dove ho rivisto tutte e tre le generazioni che ho sfamato negli anni. L’affetto dei nonni, dei figli e dei nipoti che con la loro allegria hanno trasformato l’ultimo giorno in una sorta di grande inaugurazione”.
L’istrionico Fez, tifernate doc, ex consigliere comunale e promotore instancabile della sua città, ha aggiunto: “Spero di aver lasciato qualcosa di buono in tutti e che qualcuno possa continuare questa attività”. Noi siamo sicuri che ogni singolo cittadino, da oggi, proverà un po’ di nostalgia nel non sentire più una frase come questa: “Andiamo in trattoria o al ristorante? No, andiamo da Fez!”.