Categorie: Città di Castello Cronaca Evidenza

Uccisa a coltellate, il figlio in carcere tace ancora ma parla il Luminol

Ancora una volta Federico Bigotti, il giovane arrestato per l’omicidio della madre Anna Maria Cenciarini, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il 22enne (ieri era il giorno del suo compleanno), nell’interrogatorio di garanzia che ha avuto luogo questa mattina, si è infatti trincerato, per l’ennesima volta, dietro il diritto al silenzio. Il ragazzo non parla ormai dal giorno stesso della tragedia quando, a caldo, raccontò la sua versione dei fatti relativa al suicidio della madre (poi categoricamente esclusa dall’autopsia sul corpo della donna).

Proprio ieri a carico del ragazzo, difeso dai legali Areni e Bochicchio, era arrivata una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Carla Giangamboni poche ore dopo l’annullamento della precedente da parte del Tribunale del Riesame, che ha significato di fatto la “virtuale” scarcerazione (di fatto Bigotti non ha mai messo piede fuori dal carcere) di Federico dal penitenziario di Capanne. La prossima mossa della difesa, a questo punto, sarà un nuovo ricorso al tribunale del Riesame, questa volta per esaminare la nuova ordinanza che ha “rimesso” in carcere Federico.

Sempre ieri, nel pomeriggio, i Ris sono tornati nel casolare di Varesina, per effettuare un altro sopralluogo con l’attesa prova del luminol. Quest’ultima, però, ha dato esito negativo. Sarebbe da escludere, quindi, l’ipotesi che la scena del delitto abbia subito un tentativo di “ripulitura”, come era stato invece sospettato in un primo momento.