Trasimeno

Tutti condannati, ma solo Capecchi rischia il carcere in Perù

Tutti condannati dal Tribunale di Lima per traffico internazionale di cocaina, ma solo il fotografo castiglionese Riccardo Capecchi rischia il carcere in Perù. Dopo la notizia della condanna a 16 anni di reclusione di Capecchi, appresa con incredulità dalla famiglia e dagli amici, riuniti anche nel Comitato “Verità su Riccardo”, sono emersi ulteriori particolari sulla sentenza di primo grado del processo che vedeva imputate 9 persone (6 italiani e 2 peruviani), tutti condannati con pene tra i 16 e i 17 anni per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Ma solo il fotografo umbro (che ha anche scontato un lungo periodo di detenzione preventiva) si trova in Perù, perché gli altri hanno fatto perdere le loro tracce.

Come riportato nel servizio della Tgr Umbria firmato da Massimo Solani, che cita fonti della Farnesina, Riccardo Capecchi comparirà di fronte al giudice l’11 ottobre per la lettura integrale della sentenza. Il cui dispositivo è stato trasmesso alle 4 di notte (ora italiana) di venerdì 30 settembre dalle autorità peruviane a quelle italiane.

Riccardo Capecchi si è sempre professato innocente, sostenendo di non essere a conoscenza della droga trasportata nel mezzo noleggiato a suo nome, tra quelli utilizzati da un’organizzazione sportiva che lo aveva ingaggiato come fotografo. Ma che, secondo gli inquirenti peruviani, era in realtà una copertura utilizzata da una organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti. L’arresto in Perù era avvenuto il 18 maggio del 2019.

Una sentenza shock per Riccardo Capecchi, che aveva sperato in un esito favorevole del giudizio, pur manifestando i propri timori. A Castiglione del Lago e in Italia si stanno valutando possibili iniziative a sostegno del fotografo, a cui non è mai venuto meno il sostegno di chi crede nella sua estraneità alle accuse che gli vengono mosse. (nella foto di archivio una manifestazione a Castiglione del Lago a sostegno di Riccardo Capecchi)