La visita dei tecnici del gruppo misto umbro-pugliese, con mandatario lo studio di architettura G.L. Sylos Labini e partners di Bari
Sopralluogo negli ex cinema Turreno e Turrenetta, in piazza Danti, alla presenza del sindaco, dell’assessore all’urbanistica, dei tecnici comunali, dei rappresentanti del gruppo che si è aggiudicato l’appalto dei servizi di progettazione definitiva, esecutiva e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e direzione lavori di rifunzionalizzazione, miglioramento sismico e adeguamento normativo della storica struttura perugina.
In particolare si tratta di un gruppo misto umbro-pugliese, con mandatario lo studio di architettura G.L. Sylos Labini e partners di Bari e mandanti Eutecne, Exup, Biobyte (di Ponte San Giovanni e Umbertide) Biagio, Nicola e Mariangela Laurieri, sempre di Bari.
Il progetto di Arienti
L’immobile di piazza Danti, sede dei due cinema Turreno e Turrenetta, è stato realizzato nel biennio 1890-1891 su disegno dell’architetto Alessandro Arienti. Il nome “Turreno” venne scelto con riferimento ad uno dei “appellativi” storici con cui veniva chiamata Perugia. In epoca medievale, infatti, la città veniva definita “Turrena” per la presenza di numerose torri. Nel 1896 qui si ebbe la prima rappresentazione cinematografica della storia perugina.
Il sopralluogo
Nel corso del sopralluogo sono stati visitati entrambi i cinema, i palchi, le gallerie, i palcoscenici, i sottopalcoscenici, i sotterranei, fino ad arrivare al locale più elevato affascinante, ma non di facile accesso, riservato agli incaricati alle proiezioni.
Tutti i partecipanti all’incontro hanno condiviso la valutazione secondo cui quello in esame rappresenti un progetto affascinante e stimolante, ma anche piuttosto complesso ed impegnativo. La volontà espressa da tutte le parti è quella di garantire la partecipazione, fin dalle fase della progettazione, della città al fine di condividere il volto di quello che sarà il nuovo Turreno-Turrenetta. L’obiettivo dichiarato è “di tornare a stupire la città, riscoprendo il fascino del teatro storico”.