“Quanti visitatori e quali i costi delle strutture museali di Città di Castello?”. A chiederselo è stato Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, in una interpellanza che ha suscitato un ampio dibattito nell’ultimo consiglio comunale sul ruolo dei musei nello sviluppo del turismo culturale.
Il rapporto tra costo annuo e introiti dei biglietti è un indicatore del livello di valorizzazione delle strutture; l’obiettivo del pareggio non è un parametro vincolante ma ci suggerisce che forse dobbiamo migliorare le politiche di gestione e promozione
Michele Bettarelli, assessore alla Cultura, ha elencato alcuni dati: “La gestione delle strutture comunali, con tanto di convenzione, è affidata alla cooperativa “Il Poliedro”, e riguarda la Pinacoteca, che ha registrato circa 6500 visitatori, incluse attività collaterali e tre mostre di rilievo nazionale, il Centro delle tradizioni popolari di Garavelle, con circa 1500 presenze complessive, la Torre civica, la Rotonda medievale e Palazzo Pierleoni. Non solo di competenza comunale ma nella rete locale ci sono anche il Museo del Duomo con oltre 6500 visitatori (nel 2016), Palazzo Albizzini con 28.900, Tela Umbra con 1400, che salgono a 1800 per la Tipografia Grifani Donati. Per quanto riguarda i costi di gestione (dato al 2015) si aggirano intorno ai 160 mila euro“.
Tra poco avremo il “biglietto unico” che metterà a rete tutte le strutture museali del Comune, per poi procedere alle strutture commerciali e sviluppare un terzo passaggio con i Comuni limitrofi. Ci stiamo muovendo sull’Agenda Urbana per la digitalizzazione della biblioteca dei Franchetti, per un’app unica del Comune, abbiamo appena ricevuto 1 milione e mezzo legato al consolidamento delle mura nella zona di Palazzo Vitelli a sant’Egidio. Molte cose sono state fatte e molte ne rimangono da fare: uno dei progetti a cui stiamo lavorando è l’apertura della collezione malacologia a Garavelle, che sarà la più importante d’Europa
Riccardo Augusto Marchetti, capogruppo Lega Nord, ha riportato una lamentela dei turisti: “La segnaletica è difficile da decifrare e poco visibile. Inoltre la cartellonistica agli ingressi della E45 potrebbe essere utilizzata per promuovere i nostri musei”.
Gaetano Zucchini, capogruppo Pd, ha aggiunto: “I 28mila visitatori di Burri sono un fiore all’occhiello. Il turismo dipende dalla capacità attrattiva dell’offerta e dalla rispondenza ad un target. Il circuito museale deve essere rafforzato perché parte integrante dell’identità, insieme al prodotto secondario della capacità di accoglienza. Puntiamo alla sostenibilità sempre maggiore dell’offerta museale. Sì al biglietto unico e al reperimento di risorse. Dobbiamo mettere a fuoco alcune offerte come il termalismo e la qualità della ristorazione perché essa è fonte di reddito e di occupazione. E’ necessario fare uno scatto in avanti”.
Vincenzo Bucci, consigliere Castello Cambia: “La cultura è uno dei principali veicoli di promozione del territorio. In Umbria ci sono forti presenze architettoniche, storiche e culturali ma non può essere disatteso un richiamo effettivo sulla promozione di Città di Castello. Nella nostra regione abbiamo parametri economici peggiori delle regioni vicine, come le Marche. Cogliamo l’appello di Morini a valorizzare la nostra realtà nei termini di Rinascimento e come Contemporaneo”.
Per Valerio Mancini, consigliere Lega Nord, “la domanda è: come arrivano i turisti? Male, un po’ con il treno e un po’ con l’autobus, no con l’aereo e non con la E78. Siamo incapaci di fare rete, al di là degli sforzi del Gal sulla segnaletica. E’ necessario che il tessuto dell’accoglienza si attivi, responsabilizzando anche le categorie commerciali, che hanno una missione nelle politiche turistiche. Dovremmo fare la sintesi tra i diversi attori ma la sintesi non c’è”.
“A fronte di un crollo del turismo in Umbria, dovuto al terremoto, Città di Castello ha chiuso in sostanziale pareggio. L’immagine apocalittica non esiste” ha ribattuto il sindaco Luciano Bacchetta. “Il fatto vero è la gestione trionfale del Centenario di Burri da parte della Fondazione. A marzo aprirà il terzo museo della Grafica. Chi voleva fare il processo a Centenario e Fondazione, dovrebbe fare il mea culpa. Il punto a livello turistico invece rimangono le Terme di Fontecchio: quando l’albergo era aperto più della metà delle presenze erano date da questa struttura, chiusa ormai da 4 anni. Che i dati turistici siamo comunque positivi ha un grande significato. La vera scommessa è il rilancio del termalismo per un turismo di massa, ma non dipende da noi bensì dal privato. Ci arrivano comunque segnali positivi: quest’anno riaprirà anche il ristorante all’interno, partiranno i lavori dell’albergo. Musei, Burri, e infrastrutture sono elementi fondamentali”.
“Spendere e investire sulla cultura è sempre buona cosa” ha detto Morini nella replica, “di questo stavamo parlando e non delle Terme di Fontecchio. Dai numeri emerge che per Pinacoteca, Garavelle, Torre civica e Rotonda il Comune spende più di 160mila euro contro 25mila euro di biglietti. A Sansepolcro il Museo civico fa 34mila presenze, 28 mila paganti per un introito di 156 mila euro più 27mila euro di materiale al bookshop. E quest’anno sono andati male. A Monterchi la Madonna del Parto fa 32mila ingressi, Cortona 18mila paganti e 25mila ingressi. Caprese, la casa di Michelangelo: 9300 ingressi. La nostra Pinacoteca si ferma a 6400, come il Museo della Battaglia di Anghiari. C’è un patrimonio culturale da riprendere in mano: su Trip Advisor i visitatori si stupiscono di essere da soli dentro la Pinacoteca. Il biglietto unico mi sembra una buona idea, soprattutto se esteso a Sansepolcro, che può fungere da traino”.
Bettarelli, infine, ha precisato: “Si può fare di più: la Pinacoteca ancora non ha un direttore, non ha l’ingresso definitivo. Dobbiamo collegarci ad altre realtà ma fare un raffronto sui numeri con Sansepolcro e Monterchi è improprio per la peculiarità dei capolavori che ospitano. Molto è stato fatto e molto si farà, le basi ci sono, vanno solo sviluppate”.