Truffa da 1 milione di euro in Valnerina, ora agli imputati viene contestato il peculato - Tuttoggi.info

Truffa da 1 milione di euro in Valnerina, ora agli imputati viene contestato il peculato

Redazione

Truffa da 1 milione di euro in Valnerina, ora agli imputati viene contestato il peculato

Ven, 24/01/2014 - 00:01

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Jacopo Brugalossi

Una truffa da oltre 1 milione di euro ai danni di Poste Italiane e di alcuni istituti di credito partita dall’ufficio postale di Piediaterno, frazione del comune di Vallo di Nera che conta poco più di 100 abitanti. E’ quanto avvenne a cavallo tra il novembre del 2004 e il gennaio del 2005. Un periodo piuttosto breve ma sufficiente, stando ai fascicoli processuali, a mettere in piedi un giro di assegni bancari falsi o privi di fondi che, senza attendere le dovute verifiche sulla copertura, i presunti autori del raggiro trasformavano in assegni circolari da incassare immediatamente in denaro contante o girare in libretti di risparmio aperti ad hoc.

Centro nevralgico della presunta attività criminale era appunto l’ufficio postale di Piedipaterno. Qui venivano portati gli assegni che, stando all’ingente cifra raggiunta in appena due mesi, avevano tutti un importo cospicuo, nell’ordine delle decine di migliaia di euro. A compiere materialmente le operazioni sarebbe stata l’allora direttrice dell’ufficio, che poi però decise di autodenunciarsi dando un contributo alle indagini. Insieme a lei erano finite nella rete degli inquirenti e poi rinviati a giudizio altre 20 persone, con accuse che andavano dall’associazione a delinquere alla truffa aggravata fino alla ricettazione.

Per 17 di loro però l’avventura giudiziaria era terminata già nel dicembre del 2012, quando venne dichiarata l’avvenuta prescrizione dei reati loro contestati. Per i 4 imputati rimasti, tre dei quali accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e uno di ricettazione, si è tornati in aula ieri di fronte al collegio penale del tribunale di Spoleto, composto dai giudici Bellina (preidente), Laudenzi e Roscini (a latere). Il colpo di scena è arrivato quando il pubblico ministero Gennaro Iannarone, che ha “ereditato” il fascicolo dalla dottoressa Mara Pucci, ha contestato loro il reato di peculato a integrazione del precedente capo d’imputazione, con conseguente allungamento dei termini di prescrizione.

La dottoressa Bellina ha quindi disposto l’invio di una notifica agli imputati (nessuno dei quali presente oggi in aula) con l’avviso del nuovo reato contestato – che diventa a tutti gli effetti “concorrente” – e fissato un’udienza straordinaria al prossimo 10 luglio per l’escussione di 4 testi del pubblico ministero e del consulente tecnico della procura.

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