Bene, ma ‘non del tutto’ l’aumento della pianta organica del Tribunale e della Procura di Spoleto (qui l’articolo). E’ quanto sostengono in una nota i consiglieri comunali Alessandro Cretoni (Forza Italia) e Giampaolo Emili (Lista Due Mondi), che ricordano l’importante lavoro svolto dall’ex senatore Domenico Benedetti Valentinini ma anche il “clamoroso errore di dati” alla base delle decisioni del ministero della Giustizia.
“Con decreto del 1° dicembre 2016, registrato alla Corte dei Conti il 12 gennaio 2017, – ricordano Cretoni ed Emili – il Ministero della Giustizia ha rideterminato le piante organiche dei magistrati nei Tribunali e nelle Procure della Repubblica italiani. Dopo i vari commenti apparsi in proposito, dopo tante battaglie per il riconoscimento e potenziamento degli Uffici giudiziari di Spoleto al servizio di tutta la fascia centrale dell’Umbria, riteniamo opportuna qualche precisazione. Con il detto decreto ministeriale i magistrati giudicanti del Tribunale di Spoleto sono stati elevati da 11 a 14 e i requirenti della Procura da 4 a 6. Tutti sanno che questo risultato è, ancora una volta, ampiamente dovuto agli studi, progetti e pressioni motivate dell’avvocato ed ex senatore Domenico Benedetti Valentini, in costante sinergia con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, nel quale sono oggi rappresentati i fori di Spoleto, Foligno e Todi. Viene così assicurato quel minimo di organico che può far funzionare Uffici cresciuti di importanza e popolazione servita”.
“Va però detto chiaramente – sostengono i due capigruppo di minoranza – che questo incremento di organico costituisce solo un parziale indennizzo del clamoroso errore di dati con cui il Governo, due anni or sono, ha penalizzato il polo giudiziario di Spoleto. Il Ministero previde infatti che da Perugia a Spoleto, mentre venivano trasferiti per competenza ben 140.000 abitanti, sarebbe trasmigrata la ridicola cifra di 381 affari giudiziari, cioè meno di un dodicesimo di quelli reali e poi verificati. Conseguentemente a Spoleto assegnò 11 giudicanti invece dei 19 dovuti e 4 requirenti invece dei 7-8 dovuti. Due anni di contestazioni, documentazioni, colloqui e proteste hanno permesso perciò un molto limitato riequilibrio e l’Ordine Avvocati e lo stesso avv. Benedetti Valentini, purtroppo attualmente non in carica quale parlamentare, non hanno potuto ottenere di più. Resta palese e ingiustificata la sperequazione con gli altri Tribunali equivalenti per popolazione e affari, perfino nel distretto umbro nel quale il circondario di Terni, con soli 20.000 abitanti in più di quello spoletino e modesta differenza di procedure si è visto assegnare 20 giudicanti e 8 requirenti. La sottodotazione così persistente renderà difficile la formazione delle Sezioni specializzate che oggi le leggi impongono e quindi il ruolo del polo giudiziario centro-umbro potrebbe tornare a rischio, ma con esso – se qualcuno non l’avesse capito – quello di tutto il Distretto umbro. In conclusione c’è ancora molto da vigilare e lavorare. Pertanto l’Amministrazione Comunale, i consiglieri regionali e i parlamentari in carica che eventualmente volessero occuparsi del Circondario di Spoleto con fatti e non solo parole, sanno che bisogna pretendere dal Governo, in sede di monitoraggio, una ulteriore dotazione di magistrati e personale, indispensabile quanto e più degli edifici e delle attrezzature, perché il servizio presente e futuro sia quello che spetta ai 220.000 cittadini della giurisdizione spoletina”.