E’ comparso tra le stanze del tribunale penale di Perugia un avviso emesso dal suo presidente, Gaetano Mautone, che interdice l’accesso ai giornalisti nelle aule d’udienza e cancellerie del settore gip-gup. “Il Presidente della Sezione – si legge nell’avviso affiso all’interno del tribunale – dato atto che recentemente è stato segnalato un episodio nel corso del quale sono state effettuate riprese filmate non autorizzate all’interno dei locali della Sezione, nonostante l’espresso divieto già reso pubblico in precedenza; che l’episodio segnalato si sarebbe verificato ad opera di un giornalista al p. I dell’edificio, ove si tengono le udienze nonostante l’espresso divieto già reso pubblico in precedenza; che, non trattandosi di udienze aperte al pubblico, non vi è ragione di consentire il libero accesso degli addetti alla stampa alla zona riservata al settore Gip/Gup; confermato il divieto di effettuare riprese filmate o fotografiche all’interno dei locali della Sezione, se non previa autorizzazione, dispone il divieto di accesso dei giornalisti ai locali dell’edificio adibito ad aule di udienza e cancellerie del settore Gip/Gup“.
L’Associazione stampa Umbria ha poi pubblicato una nota a riguardo, esprimendo “forte preoccupazione per il provvedimento a firma del presidente della sezione penale del tribunale di Perugia Gaetano Mautone con cui si vieta ai giornalisti l’accesso al primo piano dello stabile di via XIV Settembre”. L’Asu – si legge in una sua nota – ritiene “eccessiva la decisione di interdire a tutti i giornalisti l’ingresso ai corridoi delle aule gip – gup, dove da sempre, chi fa cronaca giudiziaria può attingere informazioni di interesse pubblico”.
“Pur riconoscendo l’esistenza di un singolo episodio in cui il divieto di entrare con una telecamera è stato disatteso da un singolo operatore – aggiunge -, l’Associazione non può esimersi dal sottolineare che tale decisione pregiudica fortemente il diritto-dovere di informazione, che non può essere bollato come ‘notiziole’. E’ per questo che – conclude l’Asu – auspica che il provvedimento possa essere velocemente riconsiderato da chi lo ha assunto”.
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