“In questi mesi il Governo non ha mai dato seguito alle nostre indicazioni e non ha risposto alle interrogazioni che abbiamo presentato. A nulla vale, per gli umbri, avere un viceministro agli esteri e una sottosegretario agli affari europei in maggioranza di Governo, se queste persone neanche si interessano alla questione” – è quanto si legge in una note dei parlamentari umbri della Lega in merito alla vertenza Treofan.
Secondo i leghisti non è stata fatta nessuna proposta legislativa in favore di una vertenza sindacale che è simbolo di tante altre vicende sparse sul nostro territorio, e per questo “potrebbe essere usata come apripista per colmare dei vuoti legislativi”.
Secondo quanto riferito, i parlamentari della Lega Umbria stanno lavorando ad una proposta emendativa da inserire nel primo provvedimento utile, il decreto Milleproroghe per tentare un’ultima carta contro una situazione drammatica per lavoratori, famiglie e tutto il territorio ternano. “Proroga dei termini di liquidazione – scrivono i parlamentari della Lega – obbligo di cassa integrazione non soltanto per le cessioni ma anche per le procedure di liquidazione e soprattutto divieto di acquisizione di altre aziende dello stesso settore merceologico nei 3 anni successivi alla liquidazione”.
Anche la segretaria della Filctem Cgil di Terni, Marianna Formica, lancia un campanello di allarme, ma sposta l’attenzione dal Governo alla Regione: “Tante parole sono state spese in questi mesi dall’assessore allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni, che si è detto più volte orgoglioso di avere sul territorio umbro, a Terni, delle importanti eccellenze, a partire dalla Treofan – afferma Marianna Formica – ma alle parole, ad oggi, non hanno fatto seguito i fatti”.
“Per la Treofan – continua la sindacalista – come affermato più volte, ci aspettiamo che vengano prese posizioni forti, con azioni incisive anche legali, come d’altronde stanno facendo le organizzazioni sindacali”. Per Formica, dunque, le istituzioni, a partire da quelle territoriali, hanno il dovere di preservare le eccellenze industriali e tutelare i lavoratori/cittadini”.
“La Treofan deve ricominciare a produrre quel film in polipropilene che proprio a Terni è nato, senza escludere prospettive future volte ad una progressiva riconversione, in linea con le normative europee rispetto le produzioni verdi – prosegue la sindacalista – Per quanto riguarda il Polo Chimico tutto, si dovrebbe prevedere, proprio con i fondi a disposizione, che la Regione dell’Umbria si troverà a gestire, una riqualificazione complessiva, inserita in una più generale rigenerazione urbana, che renda il sito attrattivo per nuovi insediamenti industriali e per garantire non solo il mantenimento degli investimenti delle aziende già presenti, ma per incentivarne degli ulteriori e più importanti; solo così il Polo Chimico di Terni potrà essere un Polo d’eccellenza a livello non solo italiano, ma europeo”.