Terni

Treofan Terni “Ceduta a prezzi simbolico” | Rabbia dei lavoratori “Vergogna”

La Treofan si avvia verso il processo di conversione industriale; dalla chimica, infatti, si passerà alla telecomunicazioni, almeno stando alle ultime notizie secondo cui Jindal sta trattando la cessione del sito industriale ad Hgm, colosso del settore delle telecomunicazioni. Secondo quanto riferito dai sindacati sarebbe prevista la riassunzione di 100 ex dipendenti e l’assorbimento dei lavoratori che terminanno la cassa integrazione a febbario 2023. Il Mise aveva più volte dichiarato di valutare offerte che potessero dare continuità produttiva nel settore della chimica green agli stabilimenti di Terni, ma le parole del viceministro, Alessandra Todde, lasciano poco spazio ad illusioni. In seguito al vertice istituzionale di ieri, 5 settembre, il Mise si è comunque impegnato, nel tempo di una settimana, a valutare anche l’offerta della cordata capeggiata da Paolo Gherardi che prevede ripartenza e riconversione del sito produttivo.

Mise “Treofan ceduta a prezzo simbolico”

In una nota del Ministero si legge, infatti “Si è svolto oggi (ieri 5 settembre, ndr) al MiSe il tavolo Treofan dove è stata presentata l’offerta dell’azienda Hgm SpA settore Tlc – Infrastrutture e Servizi (350 dipendenti diretti). Al tavolo ha partecipato anche il Presidente Hgm SpA Francesco Sangiovanni. L’accordo tra le parti prevede il reimpiego di tutta la forza lavoro in carico alla Treofan. Inoltre, Jindal, per il tramite del liquidatore, ha comunicato che i complessi industriali sono ceduti a prezzo simbolico. Il closing dovrebbe avvenire entro la fine del mese di settembre. La riconversione industriale con avvio della produzione è prevista per febbraio 2023 e i lavoratori affronteranno un processo di formazione durante il periodo di preparazione del sito industriale. Il piano industriale dettagliato verrà presentato nei prossimi giorni. Il Mise si impegna a verificare i passaggi per la riconversione per stare nei tempi. Grazie all’attento monitoraggio che abbiamo svolto e al pressing istituzionale, Jindal ha deciso di supportare concretamente il percorso cedendo lo stabilimento e gli asset ad prezzo simbolico”.

Cessione Treofan, rabbia lavoratori

“No stavolta non si puo tacere – scrivono i lavoratori in un post sui social –, dopo mesi ritroviamo lo spirito di lottare, di denunciare, di far sapere. I nuovi possibili acquirenti Hgm sono usciti allo scoperto, mettendoci la faccia, solo quella per il momento. Molto da capire, molto da valutare, molto da chiarire, molto da comprendere. Qualcosa si muove è vero, ma l’impressione che il pacchetto sia già confezionato è forte: assunzione di 100 lavoratori a fare cosa? Assunzione di 100 lavoratori la cui età media supera i 55 anni, lavoratori da istruire in toto a nuovissime produzioni. Con quale spirito? Con quale volontà? Che senso ha istruire non più giovani lavoratori mettendoli poi magari alla porta dopo pochi anni? Qualcosa si muove, ma a quale prezzo? Treofan è produzione di film per imballaggi alimentari, Treofan è chimica, vorremmo poter continuare a fare quello che sappiamo, la nostra qualità è riconosciuta in tutto il mondo e bozze di proposte presentate per proseguire l’attività ci sono, ma volutamente ignorate o respinte. Per concludere il becero commento postato dalla Todde: per questo personaggio che ha seguito la nostra vicenda è tutto fatto, tutto risolto, tutto sistemato. Che vergogna! Lotteremo per il nostro futuro e per quello delle nostre famiglie”.

Sul tavolo anche offerta Gherardi

“All’incontro – riferisce una nota dei sincati – è stato presentato per grandi linee il progetto di Hgm, che resta al momento l’unico progetto in campo secondo le dichiarazioni del liquidatore. Durante l’incontro le segreterie nazionali di Filctem, Femca e Uiltec hanno fatto presente di avere ricevuto una lettera di manifestazione di interesse da parte di un advisor internazionale (la cordata Gherardi, ndr), di cui ancora non è dato conoscere un vero e proprio piano industriale per ottenere almeno una valutazione preliminare da parte del Ministero. Nelle conclusioni il dott. Annibaletti, del MiSe ha espresso la volontà di fare una ulteriore verifica con il soggetto che ha presentato la manifestazione di interesse al fine di valutarne l’effettiva capacità e serietà, entro la fine della settimana per procedere spediti nell’analisi di dettaglio dei progetti. Nei prossimi giorni, dopo la verifica ministeriale sul secondo progetto, dovremmo finalmente avviarci verso la fase conclusiva per la reindustrializzazione del Sito, con tanti elementi da verificare e discutere, per dare un futuro ai Lavoratori al Polo chimico, al Territorio e alla Regione, in un momento storico ed economico così difficile”.