Un errore di valutazione? una vista? No. Al progetto per la pista ciclabile venne dato l’ok nella consapevolezza che la si andava a realizzare sotto il livello dello zero idrometrico. Quindi l’allagamento non era nemmeno un rischio prospettato a chi approvò il progetto, ma una certezza che sistematicamente si sarebbe realizzata al risalire del livello delle acque del lago. E così è stato. Oggi, che il Trasimeno ha superato i 40 cm sopra lo zero, diversi tratti di pista (peraltro non realizzata nemmeno completamente) sono sommersi e impercorribili.
Tabella che riporta i livelli del Trasimeno
Alle 9,30 del 17 giugno 1998, nei locali della sede dell’allora Comunità montana “Monti del Trasimeno” si riunì la conferenza dei servizi che diede parere favorevole alla realizzazione del primo stralcio della pista ciclabile, da Castiglione del Lago a Tuoro. Nel corso della riunione vennero sottolineati due particolari – come riportato da Mauro Barzagna nel Corriere dell’Umbria – si disse che il progetto era fattibile nella misura in cui alcuni tratti fossero arretrati dal lago e, soprattutto, vennero segnalate “le problematiche riferite al livello dello zero idrometrico del lago, il raggiungimento del quale provocherebbe in alcuni tratti l’allagamento della pista in progetto”. Il sospetto è dunque che di quelle avvertenze non si tenne conto anche dopo il via libera della giunta regionale, che approvò il progetto il 7 ottobre 1998 finanziandolo con un miliardo e 100 milioni di lire.
Anche Italia Nostra aveva denunciato che la pista ciclabile sarebbe andata sott’acqua nel caso in cui il lago Trasimeno fosse risalito, ma nessuno prese in considerazione tale rischio e, scrivono “venimmo tacciati di essere contro tutto e che nemmeno le piste ciclabili ci andavano bene. Oggi assistiamo ad un disastro ampiamente annunciato, denunciato e conosciuto, non solo da Italia Nostra ma dagli stessi enti locali che hanno approvato il progetto. Quando ci si pone la domanda se è possibile che la pista sia stata realizzata trascurando il livello del lago, la risposta è SI”.
Alla riunione di cui sopra. spiegano gli esponenti di Italia Nostra erano presenti, oltre alla Provincia di Perugia, il Comune di Castiglione del Lago, il Comune di Tuoro sul Trasimeno, l’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, la Soprintendenza Archeologica per l’Umbria, la Soprintendenza ai beni AA.AA.SS. dell’Umbria, la Sezione Staccata del Demanio di Perugia, la Regione dell’Umbria, la Comunità Montana Monti del Trasimeno. “Tutti questi enti erano quindi a conoscenza del pericolo che correva la pista ciclabile. Italia Nostra ha ripetutamente denunciato il rischio di allagamento della pista: prima nell’ambito di una mostra fotografica sul Trasimeno al Castello di Montegualandro di Tuoro nel maggio 1999; poi con una lettera alle autorità del 15 maggio 2001; infine con diversi comunicati stampa del 2001 e 2003. L’allagamento della pista ciclabile non è quindi una sorpresa, ma un fatto ampiamente conosciuto e denunciato”.
Sulla pista. Un servizio mandato in onda dalla tv tedesca nel luglio del 2014 (vedi link fondo pagina) puntò il dito in particolar modo sulla pista ciclabile del Trasimeno “presa ad esempio di spreco di denaro pubblico”, perchè comunque la pista non era ben messa nemmeno prima dell’allagamento: “la pista – precisarono dalla Regione – è stata realizzata dalla Comunità Montana Monti del Trasimeno e si componeva di tre stralci funzionali finanziati con fondi comunitari e con il cofinanziamento dei Comuni interessati, quindi di Castiglione del Lago, Tuoro sul Trasimeno, Passignano e Magione. La pista ciclabile, realizzata per i primi due stralci, solo in parte presnta una criticità in due piccoli tratti per i quali è stato escluso, per non alterare l’assetto del terreno e mantenere l’integrità dell’ambiente, qualsiasi ipotesi di ricarico. Mentre i tratti della pista che vanno da Sant’Arcangelo a Panicarola e da Panicarola a Castiglione del Lago, ancora da realizzare, sono stati finanziati con fondi “FESR POR b1 e PAR FSC 2007 2013”, per un importo complessivo di 3,260 Mln di euro. Essi rappresentano il completamento della pista attuale per un’ottimale fruizione di tutto l’anello circumlacuale. Non hanno nulla a che vedere con le problematiche evidenziate e sono in fase di avanzata progettazione da parte dei soggetti interessati: Regione, AFOR, Comuni rivieraschi, Soprintendenza ai BB AA e Università di Perugia. Vista l’importanza che la pista ciclabile riveste sia dal punto di vista strategico e socioeconomico, la Regione si è già attivata, per apportare le migliorie necessarie al suo ottimale utilizzo programmando interventi di manutenzione straordinaria adatti a riqualificare il tratto di pista interessato di recenti dal superamento dello zero idrometrico delle acque del Lago“.
Il risultato è che il tratto di pista ciclabile che va da Rigutini a Borghetto di Tuoro è stato chiuso con una specifica ordinanza emessa dal Comune di Castiglione del Lago. Chi parte dall’aeroporto Eleuteri, intenzionato a pedalare in riva al Trasimeno, dopo un chilometro e mezzo non può più farlo: un cartello segnala l’interruzione e la deviazione, che costringe il turista o l’appassionato in bici a immettersi sulla strada regionale 71 “Umbro-casentinese”.
“L’amore è come la luna…se non cresce, cala”, come dire, non potevate non saperlo.
TRASIMENO, TV TEDESCA SCATENATA CONTRO PISTA CICLABILE E LAGO / IL VIDEO CHOC
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