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Trapianto di cuore al Santa Maria della Misericordia: sta bene il 74enne di Gualdo Tadino

Galeazzo Ceccarelli, il 74enne pensionato, residente a Gualdo Tadino che proprio due mesi fa ha subito il primo impianto di cuore artificiale all'ospedale di Perugia, dopo un periodo di riabilitazione ha ripreso la vita di sempre e stamani è tornato in ospedale per invitare il direttore generale, il direttore sanitario e i medici che lo hanno seguito ad una festa, programmata per sabato 29 Giugno a Gauldo dove l'uomo vive con la moglie ed il figlio Danilo Ceccarelli per quel giorno ha espresso il desiderio di vedere al suo fianco oltre ai suoi familiari e gli amici che lo hanno incoraggiato durante la sua malattia, i medici e il personale infermieristico delle strutture sanitarie dove è stato curato.
“Mi sento davvero bene”, ha detto Ceccarelli, “l'iter della mia malattia è stato particolarmente complesso, avevo avuto un infarto nel 1991 e con il passare degli anni la situazione si era aggravata. Non facevo altro che entrare ed uscire dagli ospedali. Mi avevano suggerito di andare in un centro della Romagna, ma non ho avuto grandi risultati, poi un giorno ho visto una trasmissione televisiva che parlava di un centro di Roma dove veniva eseguito il trapianto del cuore utilizzando un cuore artificiale. E' stato un contatto utile perché il medico con il quale ho preso contatto mi ha suggerito di rivolgermi all'Ospedale di Perugia. E' stata la mia salvezza ed è per questo che voglio fare una grande festa. per dire un grazie grande a tutti. Mi sentivo davvero male fino a poche settimane fa, ero a terra, i medici mi avevano dato un paio di mesi al massimo di vita se non fossi ricorso all'intervento di sostituzione del mio cuore malato. Ho avuto modo di conoscere per primo il dottor Gianfranco Alunni, è stato lui ad indicarmi il percorso da seguire, la necessità di impiantare un cuore artificiale, ma è chiaro che sono affezionato a tutti quelli con cui sono entrato in contatto a cominciare dai cardiochirurghi Ragni e Di Bella e dal responsabile della Rianimazione Sapia, senza però dimenticare il prof.Ambrosio, orgoglioso di vedermi cosi in forma, o meglio vivace, come usa dire lui”.

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