Orvieto

Tragica morte sul lavoro, lutto per Carlo Clemente

Dolore e lutto a San Martino Valle Caudina per la tragica morte di Carlo Clemente, l’uomo di 36 anni che il 28 dicembre ha perso la vita in un drammatico incidente sul lavoro. L’operaio era infatti impegnato, per conto della ditta Ispea – nel posizionamento di un metanodotto della Snam a Castel Viscardo, nei pressi di Orvieto, provincia di Terni.

La ricostruzione dell’incidente mortale sul lavoro

Secondo una prima ricostruzione dell’incidente mortale sul posto di lavoro, sembra che Carlo Clemente sia caduto da un’altezza di circa 5 metri, dopo essere scivolato dall’orlo di una buca scavata per posare le tubature dell’impianto. L’impatto sarebbe stato fatale e il trauma cranico riportato troppo importante. Sul posto si sono portati i vigili del fuoco di Orvieto, il Sasu Umbria, gli addetti della Usl Umbria 2 e gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto, coordinati dal dirigente Antonello Calderini. Purtroppo, all’arrivo dell’equipaggio del 118, prontamente giunto sul posto, il corpo di Carlo Clemente era già privo di vita.

Carlo Clemente, una vita spezzata troppo presto

Carlo Clemente, da poco aveva compiuto i 36 anni e aveva due figli, uno di 11 e uno di 9 anni. Da poco era tornato in Umbria, infatti aveva appena finito di trascorrere le vacanze di Natale ad Avellino con la famiglia, parenti e amici che sono stati sconvolti dalla comunicazione arrivata dai Carabinieri. Il sindaco della cittadina in provincia di Avellino, Pasquale Pisano, conosceva Carlo Clemente e, nelle prossime ore, potrebbe decidere per il lutto cittadino.

Morte sul lavoro, indagini in corso

Intanto si indaga sulle circostanze dell’incidente mortale sul posto di lavoro, soprattutto per capire se tutti i protocolli di sicurezza siano stati rispettati durante le operazioni di posa delle tubature. Sul tragico incidente è intervenuta anche l’onorevole Elisabetta Piccolotti (Alleanza Verdi Sinistra): “Carlo Clemente era un operaio di 36 anni, lavorava a centinaia di chilometri dalla sua terra, la Campania. È morto ieri a Castel Viscardo, probabilmente caduto nella fossa per la posa del metanodotto. Secondo un rapporto di Inail, in Umbria gli infortuni sul lavoro sono aumentati del 23% nei primi 10 mesi dell’anno. Un dato che invita a riflettere sulla necessità di una nuova cultura della sicurezza sul lavoro per fermare una strage insopportabile. Nel quadro generale va osservato che più il lavoro è precario e privato dei diritti, più c’è inosservanza delle norme sulla sicurezza”.

Auspico che le autorità facciano chiarezza sulla dinamica dell’incidente. La mia vicinanza e le mie condoglianze alle famiglia e alle persone care all’ennesimo caduto sul lavoro.