Si è tenuta questa mattina (venerdì 6 luglio), in prefettura, una riunione tecnica tra forze di Polizia, il sindaco di Umbertide Luca Carizia e il prefetto Raffaele Cannizzaro, per analizzare meglio la tragica serata di martedì sera, che ha portato alla morte di un 55enne di origini marocchine in uno stabile abbandonato in fiamme e al fermo di un connazionale 39enne accusato di omicidio e incendio doloso.
Dal summit è emerso che in città saranno effettuati più controlli e servizi di vigilanza. Carizia ha prima voluto ringraziare il prefetto per la sensibilità dimostrata nel convocare prontamente l’incontro odierno, e poi ha evidenziato le rilevanti dimensioni della presenza straniera ad Umbertide, ma anche l’elevato grado di integrazione ormai raggiunto da molti immigrati.
Il prefetto, all’esito di una articolata analisi, ha chiesto alle forze di polizia di implementare in modo mirato i controlli, che saranno pianificati nel corso di un Tavolo tecnico programmato in questura per la prossima settimana.
Verranno inoltre rafforzati i controlli di carattere amministrativo ed il sindaco, su invito del prefetto, ha assicurato che procederà all’esecuzione di ordinanze urgenti, contribuendo così al contrasto di fenomeni di degrado ed all’eliminazione di pericoli per la pubblica e privata incolumità. Lo stesso, inoltre, si è impegnato a segnalare prontamente i casi di occupazione abusiva degli immobili ai fini dell’adozione di conseguenti provvedimenti.
Per quanto riguarda le indagini, domattina (sabato 7 luglio) si terrà l’udienza di convalida del fermo del 39enne al carcere di Capanne. Oggi, invece, è stata effettuata l’autopsia sul corpo della vittima, da parte del medico legale Sergio Scalise. Dalle prime indiscrezioni sembrerebbe che il 55enne sia deceduto a causa delle alte temperature all’interno del capannone in fiamme.