Notificato avviso di conclusione indagini all'attuale ed ex dirigente del settore Lavori pubblici con l'accusa di omicidio colposo, per la Procura la presenza del guardrail (mai ripristinato dal 2018) avrebbe potuto salvare la vita ai 4 giovanissimi
A poche ore dalla presentazione di un’interrogazione da parte di Veschi e Belloni per avere risposte sul guardrail mancante, arriva una svolta nelle indagini della Procura di Perugia sul tragico incidente stradale di San Giustino che costò la vita a Gabriele, Luana, Natasha e Nico, tutti tra i 17 e i 22 anni.
A ormai 11 mesi di distanza da quella maledetta notte del 3 dicembre 2022 la magistratura perugina ha infatti chiuso le indagini, che hanno rilevato delle responsabilità esterne. L’avviso di conclusione dell’inchiesta è stato notificato a due dirigenti del Comune di San Giustino, con l’accusa di omicidio colposo. La Procura avrebbe inoltre già depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di quest’ultimi, l’attuale ed ex dirigente (ora in pensione) del settore Lavori pubblici.
La perizia fatta sul luogo della tragedia, volta principalmente a verificare lo stato di manutenzione del tratto stradale (via Umbria), unitamente all’apposizione da parte dell’Ente competente dei necessari presidi di sicurezza, avrebbe infatti fatto emergere l’evidente assenza di una protezione adeguata a lato della strada.
Il guardrail mancante era di fatto presente fino al 1 aprile 2018, quando però, a seguito di un incidente stradale, venne danneggiato, rimosso e mai più ripristinato, venendo così a mancare un necessario requisito di sicurezza. Il pm Paolo Abbritti contesta infatti ai due indagati proprio il fatto di non aver provveduto alla sostituzione della barriera protettiva, che di fatto avrebbe potuto salvare la vita ai 4 giovanissimi.
In conclusione se ci fosse stato il guardrail, l’incidente avrebbe avuto un esito diverso. Quel sabato notte l’auto dei ragazzi – di ritorno da un compleanno e diretti verso una discoteca di Sansepolcro – sarebbe prima finita nel canale di scolo con entrambe le ruote di destra che, come bloccate in una sorta di “rotaia”, avrebbero condotto la Fiat Punto contro il muro di contenimento del cavalcavia. Da quanto emerge, secondo la Procura, anche a fronte di eventuali violazioni del codice della strada, la presenza del guardrail avrebbe comunque potuto fare la differenza.