E’ ancora una comunità sconvolta quella di Pieve Santo Stefano (Ar) dopo la tragica morte del 79enne Geremia Rubechi, avvenuta sabato scorso dopo un terribile incidente lungo la E45, tra Madonnuccia e Sansepolcro Nord.
L’uomo, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, avrebbe urtato il newjersey all’altezza di un cantiere con la sua Opel Meriva, impennandosi e “volando” sull’altra corsia, dove si è poi inesorabilmente scontrato con una Peugeot 206 diretta verso Perugia.
Il 79enne sarebbe morto sul colpo. La salma è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha già disposto l’autopsia, mentre le indagini, per cercare di chiarire l’esatta dinamica dell’incidente (sui social sarebbe spuntata anche l’ipotesi di una buca sospetta), sono condotte dalla Polizia stradale.
“Siamo colpiti dal decesso improvviso di Geremia Rubechi, persona ben voluta dall’intera comunità. – ha dichiarato il sindaco di Pieve Santo Stefano Claudio Marcelli – E’ stata una persona molto riservata e sempre prudente alla guida, aveva avuto anche un passato come autotrasportatore. Una notizia che ci affligge“.
Per quanto riguarda le condizioni dei due occupanti della Peugeot, entrambi artisti di ritorno da uno spettacolo in Friuli, arrivano fortunatamente buone notizie. La donna al volante, una 47enne di Assisi, trasportata in elisoccorso all’ospedale di Siena “Le Scotte”, sarebbe ancora grave e in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita. Ancora migliore la situazione del coetaneo di Foligno, già dimesso dall’ospedale toscano, dov’era stato portato con l’autoambulanza.
Sempre più forti, di fatto, si sono riaccese le polemiche per le condizioni della superstrada E45 e i numerosi cantieri e restringimenti disseminati su altrettanti tratti tra Umbria e Toscana per “tempi infiniti”. Nel 2016, sempre all’altezza di Sansepolcro Nord (a pochi km di distanza dall’incidente di due giorni fa), persero la vita anche due donne di Città di Castello, sempre in seguito allo scontro con un newjersey.