di Bernardino Ragni (*)
Questa mattina, giovedì 16 giugno 2011, dalle 06:50 alle 07:20, un operatore di una società che opera sul territorio (Ase o Vus, non è stato possibile verificare) ha abbondantemente irrorato la pavimentazione stradale ed i lati, fino 1-2 metri di altezza, di Via San Niccolò nel centro storico di Spoleto, con una sostanza erbicida. Non solo: il furgoncino “ape” sul quale era montata l’attrezzatura è stato mantenuto in moto per tutto il tempo dell’operazione ed è stato condotto su e giù per la stretta e ripida scalinata pedonale, producendo anche un elevato inquinamento acustico e da gas di scarico.
Questa stradina pedonale, che collega Via Quinto Settano con il complesso di San Nicolò in Via Elladio, è colonizzata da una piccola flora erbacea e muscinale di nessun intralcio alla locomozione ma di gradevole integrazione estetico-ecologica.
Via San Niccolò è, invece, intensamente frequentata da bambini che, accompagnati da genitori e parenti, la scendono e la salgono da e per il complesso scolastico delle Maestre Pie Filippini; queste ultime, le Suore della Sacra Famiglia e alcune famiglie abitano il luogo e le abitazioni prospettano sulla stradina.
L’intervento, del quale sono stato testimone diretto (vedi foto), ha tutte le caratteristiche di inutilità, pericolosità e costosità, ormai molto frequenti, che si rilevano nell’approccio all’ambiente del territorio spoletino
(*) Presidente di ITALIA NOSTRA ONLUS – Sezione di Spoleto