Luca Biribanti
In queste ultime ore il quadro relativo alla cessione del comparto produzione acciaio Inox della ThyssenKrupp si è decisamente complicato. Mentre a Bochum i lavoratori della multinazionale sono già in stato di agitazione per le voci sulla possibile cessione ai finlandesi della Outkumpu, da Helsinki sono circolate voci, come riportato dal Financial Time Deutchland, che i contratti di vendita sarebbero già pronti per essere firmati. L'Inoxum rischia di perdere circa 2500 lavoratori sugli 11 mila complessivi che lavorano in Germania, nella zona del Reno. Ovviamente le ripercussioni si farebbero sentire anche nello stabilimento ternano della Thyssen per cui c'è grande apprensione anche da parte delle istituzioni. L'altro giorno il sindaco Di Girolamo aveva espresso la sue perplessità: “Seguiamo con grande attenzione le notizie relative ai contatti tra Outokumpu e la ThyssenKrupp in merito alle sorti della produzione di acciaio inox del gruppo tedesco in quanto queste riguardano anche l’impianto di Terni che costituisce elemento fondamentale della produzione inox in Europa. E’ nostro interesse che il progetto industriale del sito di Terni e la sua stretta colleganza con le altre produzioni inox del gruppo siano salvaguardate. Le sorti del sito di Terni non costituiscono esclusivamente una vicenda tra soggetti privati, ma sono strategiche per il sistema economico italiano che riesce a resistere alle crisi finanziarie di questi mesi anche grazie alla sua vocazione di paese manifatturiero e industriale. La strategicità del sito ternano in questa ottica assume valore prioritario nella definizione delle politiche industriali del nostro Paese: l’Italia è infatti il secondo paese in Europa nella trasformazione degli acciai, di conseguenza il valore delle acciaierie ternane è di interesse nazionale”.
A complicare il quadro si aggiunge la notizia rilanciata dal portale Milano-Finanza, secondo la quale anche gli USA si sarebbero inseriti nelle trattative della cessione del comparto Inoxum. Sarebbe l'Apollo Global Management ad avere pronta una maxiofferta, che dovrebbe essere presentata a febbraio ai piani alti della dirigenza tedesca. Gli americani dispongono di abbondante liquidità e Heinrich Hiesinger, amministratore delegato Thyssen, potrebbe essere tentato di valutare un'offerta che potrebbe essere più consistente di quella di Outkumpu, sempre ammesso che si rivelino false le voci che vorrebbero i finlandesi già con le mani sulla produzione.
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