Il sistema pensionistico Italiano e l’importanza della previdenza complementare
A partire dagli anni ’90 il nostro sistema pensionistico è stato profondamente modificato. Le riforme attuate negli anni hanno innalzato sia l’età minima pensionabile, sia l’anzianità contributiva minima. Tali modifiche fanno si che le nuove pensioni saranno nel tempo sempre più basse rendendo la previdenza complementare una scelta indispensabile per tutti coloro che vogliono mantenere invariato il proprio tenore di vita dopo il pensionamento.
La partecipazione alla previdenza complementare è una scelta libera e volontaria del lavoratore, si traduce in varie forme pensionistiche a seconda degli strumenti finanziari su cui è appoggiato il piano prescelto dal singolo utente e in ogni caso consente di beneficiare di agevolazioni fiscali più o meno efficaci.
Il Trattamento di fine rapporto (TFR)
Il Trattamento di Fine Rapporto è una somma accantonata dal datore di lavoro che viene corrisposta al lavoratore dipendente nel momento di cessazione del rapporto. Gli italiani lo hanno sempre considerato come un tesoretto al quale attingere per grosse spese programmate o improvvise ma oggi le cose sono cambiate, le abitudini non sono più quelle di una volta e spesso nemmeno le esigenze, per questo anche la gestione del TFR ha subito un’evoluzione.
Ciò che è bene sapere è che al momento dell’assunzione il lavoratore può scegliere la destinazione del proprio Trattamento di Fine Rapporto (in breve TFR, conosciuto anche come liquidazione) e decidere se mantenerlo in azienda o inserirlo in un fondo pensione. Gli italiani scelgono di mantenere il proprio TFR in azienda (o in gestione separata INPS se sono presenti più di 50 dipendenti) nella maggior parte dei casi ignorando le alternative previste dalla legge, che spesso costituiscono grandi vantaggi per il lavoratore. Primo tra questi è l’abbattimento del rischio che grava sul TFR nei casi in cui si venga licenziati o ancor peggio l’azienda chiuda in seguito ad un periodo di crisi con la conseguenza per il lavoratore di dover recuperare ciò che gli spetta in tempi sicuramente non veloci. Va da sè che sarebbe bene non concentrare le proprie fonti di entrata e previdenziali in un unico canale con il rischio di rimanere improvvisamente senza risorse.
TFR gestito in un fondo pensione
Chi sceglie di gestire il proprio TFR in un fondo pensione ha il grande beneficio di crearsi una pensione privata da affiancare a quella pubblica, sulla quale ormai aleggiano molti dubbi e perplessità. Senza contare il vantaggio di svincolarsi dalle sorti aziendali assicurandosi così un tenore di vita stabile. I fondi pensione sono di diverse tipologie pertanto è importante affidarsi a chi saprà individuare quello più adatto alle nostre esigenze.
Un esempio pratico
Alla cessazione del rapporto lavorativo per pensionamento o per licenziamento, il TFR accantonato dall’azienda per conto del lavoratore subisce una tassazione che varia da un minimo di 23% a un massimo di 43% quindi nel caso in cui il Trattamento di Fine Rapporto ammontasse a 100.000 €, con un’aliquota media del 30%, il lavoratore avrebbe in 70.000 €.
Al contrario, se il TFR fosse stato gestito attraverso un Fondo Pensione, l’aliquota ad esso applicata oscillerebbe tra il 15% e il 9% garantendo sullo stesso ammontare di 100.000 € ben 85.000 € di liquidazione netta, considerando la percentuale massima di tassazione prevista dal Fondo.
La soluzione di Groupamà per la pensione integrativa sfruttando il TFR
La soluzione di Groupamà per la pensione integrativa sfruttando il TFR si chiama PROGRAMMA OPEN, che è un fondo pensione aperto che permette a chi lo sottoscrive di scegliere la misura e la periodicità della contribuzione, con possibilità di variare i paramentri scelti in qualsiasi momento.
Il Programma Open offre quattro distinti comparti di investimento da scegliere in base alla propria propensione al rischio e in funzione del numero di anni che mancano alla pension
Composizione investimento | Profilo di rischio | Orizzonte temporale | |
Comparto obbligazionario | Monetaria/obbligazionaria | Medio-basso | 3,5 anni |
Comparto tutela | Obbligazionaria 90% con
Conferimento tacito del TFR |
Medio-basso | 5 anni |
Comparto bilanciato | Azionaria minore del 40% | Medio | 7-10 anni |
Comparto azionario | Azionaria minore del 65% | Medio-alto | Oltre 10 anni |
Il Programma Open di Groupama offre inoltre i seguenti importanti vantaggi:
possibilità di scegliere al momento del pensionamento la rendita vitalizia più appropriata all’utente:
- rendita vitalizia, reversibile parzialmente o totalmente alla persona designata;
- rendita certa da un minimo di 5 ad un massimo di 15 anni (percepita dall’assicurato o, in caso di morte, dalla persona designata) e successivamente vitalizia;
- rendita vitalizia con maggiorazione del 20% in caso di non autosufficienza dell’assicurato;
- possibilità di riscuotere un capitale di imposto non superiore al 50% del versato e di trasformare il restante in una rendita vitalizia.
possibilità di accedere anticipatamente al proprio capitale nei seguenti casi d’emergenza:
- spese sanitarie straordinarie;
- acquisto prima casa;
- interventi di ristrutturazione della prima casa di abitazione;
- ulteriori spese dell’assicurato.
i seguenti vantaggi fiscali:
- detrazione IPPEF fino a 5.164,57 euro;
- tassazione dei rendimenti al 20% invece che al 26%;
- in caso di anticipazione del capitale maturato imposta sostitutiva del 15% invece che del 23%.
Groupama Spoleto Assicurazioni
Per chi fosse interessato a costruire in modo semplice e su misura una pensione integrativa a tutela della propria persona e del proprio nucleo familiare può rivolgersi ai consulenti qualificati di Groupama Spoleto Assicurazioni ai seguenti recapiti:
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