Il settore terziario sotto la lente dei sindacati; scarsa programmazione, contratti pirata e lavoro nero rischiano di affossare l'economia ternana.
Alcune realtà del settore terziario sembrano accusare maggiormente il colpo inferto all’economia umbra dall’emergenza sanitaria.
A riferirlo Filcams Cgil, Fisascat Cisl, e Uiltucs Uil Terni, che, in particolare, hanno denunciato le difficoltà del settore del commercio, dovute a “nuove aperture, scarsa programmazione, contratti pirata e part-time involontari”.
Settore terziario, una fetta importante dell’economia umbra
Uno scenario piuttosto preoccupante, dunque, in considerazione del fatto che “alla Camera di Commercio il numero delle imprese del terziario è maggiore del numero delle imprese del manifatturiero”; “anche se – ha fatto notare Lucia Rossi di Filcams Cgil Terni – almeno nel ternano l’occupazione è trainata dal manifatturiero”. “Nel periodo della pandemia – ha riferito Lucia Rossi – abbiamo constatato la chiusura di diversi esercizi: i negozi al dettaglio sono un esempio; i supermercati, invece, hanno aumentato la propria attività”.
“Situazioni di difficoltà e ingiustizia”: contratti non rispettati, finti part-time e lavoro nero
Al centro della conferenza stampa di martedì 8 febbraio, poi, contratti non rispettati fino in fondo, finti part-time, lavoro grigio e lavoro nero. “Negli ultimi mesi ci siamo trovati a gestire tante situazioni di difficoltà e ingiustizia”, hanno annunciato Lucia Rossi, Sergio Sabatini di Fisascat Cisl, Massimiliano Ferrante di Uiltucs Uil, e Luca Solano di Nidil Cgil. “Una lavoratrice, addirittura, era convinta di avere un contratto full-time perché lavorava a tempo pieno, ma le venivano pagate, in realtà, solo due ore al giorno”.
“Un patto per la legalità nel terziario”
Dinanzi a un quadro del genere, tutt’altro fuorché incoraggiante, i tre sindacati hanno proposto la sottoscrizione con le associazioni datoriali, insieme alle istituzioni locali, di un “Patto per la legalità nel terziario”. “Un patto che spinga le aziende del settore ad impegnarsi nella piena applicazione dei contratti nazionali di riferimento”. Nel mirino dei sindacati, ancora, i “contratti pirata”, non sottoscritti dalle organizzazioni più rappresentative. “I ‘contratti pirata’ – ha annunciato Rossi – spesso comportano una decurtazione dello stipendio fino al 30%, e minori diritti sul fronte della malattia, delle ferie, dei permessi. Senza considerare gli inevitabili svantaggi per le imprese oneste, “che non vogliono competere sulla pelle dei loro dipendenti, ma sulla qualità dei servizi offerti”.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl, e Uiltucs Uil: “Serve un piano del commercio, e noi chiediamo di contribuire”
I sindacati, inoltre, si sono dimostrati preoccupati persino per aperture commerciali che interesseranno la città di Terni. “Sono alle porte nuove importanti aperture commerciali”, hanno osservato Rossi, Sabatini, Ferrante e Solano; “solo nella zona dello stadio si parla di 11.000 metri quadrati di nuove superfici”. “È fondamentale che si segua un progetto, al fine di evitare sovrapposizioni che finiscono per produrre difficoltà occupazionali. “Serve un piano del commercio, e noi chiediamo di contribuire”.
Il settore del turismo e le “grandi potenzialità inespresse”
Ampio spazio concesso al turismo, infine, “settore da sempre considerato residuale rispetto alla naturale vocazione manifatturiera del territorio”. A testimoniare queste “grandi potenzialità inespresse”, difatti, il record tra presenze complessive e arrivi in Umbria nel periodo luglio-ottobre 2021. “Se ci sono progetti – hanno dichiarato i sindacati riferendosi alle istituzioni, ma soprattutto al Comune di Terni – vanno messi a terra; l’occasione rappresentata dal Pnrr non può essere persa.
Sabatini: “Creiamo alleanze per una rete di sviluppo condivisa”
Sergio Sabatini di Fisascat Cisl avrebbe già un piano: “a Terni non abbiamo il mare, creiamo un mare di alternative al turista; la centralità dell’immagine potrebbe essere la Cascata delle Marmore, alla quale si andrebbero a legare tutte le ricchezze della Valnerina”. “Non vediamo altri territori come competitors, creiamo alleanze per una rete di sviluppo condivisa”.
A questo proposito i sindacati hanno ribadito: “Che fine ha fatto il progetto per la destagionalizzazione delle Cascate delle Marmore?“. “Su questo e sull’idea di turismo che si vuole portare avanti per questo territorio chiederemo un confronto all’amministrazione comunale”.