Un testimonial d’eccezione quale il regista Terry Gilliam, che si dice “orgoglioso” di far parte di un “evento magico”, come l’Umbria Film Festival, di cui recentemente è anche diventato presidente onorario. E che ha attirato quest’anno a Montone una delegazione della Coolidge Corner Theatre Foundation, che a Boston ha dato vita a una delle più importanti “case” del cinema indipendente, salvando il teatro dalla chiusura. “La delegazione verrà in Umbria appositamente per assistere alle proiezioni e agli appuntamenti del nostro festival, oltre che ai concerti di Umbria Jazz – ha detto la presidente di Umbria Film Festival, Marisa Berna, nella conferenza-stampa che si è svolta stamani a Palazzo Donini per presentare la quindicesima edizione – e contribuirà anche a sostenere economicamente la manifestazione”.
Sette i film in programma, dal 5 al 10 luglio, tra cui due anteprime nazionali (“Abel” di Diego Luna e “Neds” di Peter Mullan). Nel borgo medievale arriverà, oltre a Terry Gilliam (il 6 luglio) e la sua Napoli visionaria di “The Wholly Family”, il regista Justin Chadwick il cui “The first grader” aprirà il ricco cartellone. Nella rosa degli ospiti, tra gli attori figurano la quasi certa nuova “Bond girl” Naomie Harris e Cristiana Capotondi. Si terrà un seminario con Gennaro Nunziante (l’8 e il 9 luglio), sceneggiatore pugliese e regista del successo di Checco Zalone sul grande schermo, sui segreti della commedia.
Una sezione speciale, come avviene dall’edizione 2007, con il contributo della Regione Umbria, è dedicata alle tematiche dell’immigrazione, con una tavola rotonda (il 7 luglio alle ore 15.30 nella chiesa di Santa Caterina) che sarà incentrata su “media e immigrazione”.
Un tema “di stringente attualità – ha detto la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari – Oltre a proporre film che trattano tematiche quali le trasformazioni multietniche e culturali, l’odissea dei migranti, le guerre, Umbria Film Festival consente infatti di approfondire i vari aspetti legati alle migrazioni, quali il rapporto tra immigrati e media. Un tema che è stato oggetto di una attenta ricerca del Corecom dell’Umbria e dell’Università di Perugia, che verrà analizzato per capire meglio come stampa, tv, testate on line parlano di migranti, ma anche come i nuovi media vengono utilizzati dai migranti stessi per informarsi e per informare su quanto accade nei loro Paesi”.
Un festival “singolare e importante per l’Umbria, di grande qualità e raffinatezza – ha sottolineato l’assessore regionale alla Cultura, Fabrizio Bracco – sia perché dà spazio al cinema indipendente, ricco di contenuti culturali, sia per il suo carattere internazionale e la sua capacità di guardare al mondo. Un festival, in una cornice straordinaria come offre Montone, realizzato con poche risorse – ha rilevato – e che la Regione auspica di poter sostenere con finanziamenti più consistenti, per accompagnarlo nella crescita che dovrà avvenire senza che cambi la sua formula”.
“Umbria Film festival – ha detto il sindaco di Montone, Mariano Tirimagni, non nascondendo difficoltà e gli sforzi per la carenza di risorse – è riuscito a tagliare il traguardo della quindicesima edizione e a guadagnarsi un rilievo internazionale sia per le sue proposte sia per il pubblico, in larga parte composto da stranieri. Merito della sua formula e del suo modello organizzativo, del lavoro di tanti volontari cui si aggiungono i servizi comunali, e dell’importante sostegno delle istituzioni, a cominciare dalla Regione Umbria, e dei privati”.
Anche quest’anno uno spazio è dedicato ai “filmaker” umbri, con tredici “corti” che partecipano al concorso “Umbriametraggi”. La premiazione si terrà nella serata conclusiva, insieme a quella del concorso dei “corti” per bambini, valutati dagli alunni delle scuole. Durante il festival ci saranno concerti e momenti conviviali in piazza Fortebraccio. L’intero programma è consultabile sul sito internet dell’associazione Umbria Film festival.