Espulso dall’Italia per motivi di sicurezza. Questo il provvedimento del Ministero dell’Interno nei confronti di un 52enne di origine marocchina “residente” (senza fissa dimora) a Città di Castello. L’uomo, già espulso nel 2015 per gli stessi motivi, era da tempo nella lista nera per i suoi rapporti con quello che era considerato il suo “mentore”, un cittadino di origine albanese.
Il 52enne, che frequentava il centro islamico tifernate, avrebbe manifestato più volte la sua adesione all’ideologia radicale dell’Islam, inneggiando alla jihad e chiamando ‘kuffar’ (infedeli) i compagni musulmani più moderati. Era solito, inoltre, avere atteggiamenti violenti nei confronti di clienti di locali pubblici e, a fine agosto, aveva addirittura minacciato di compiere azioni pericolose contro la locale Questura.
L’uomo è stato quindi rimpatriato a Casablanca con un volo partito dall’aeroporto di Malpensa. Quest’ultima è la 72^ espulsione da inizio 2017. Solo lo scorso giugno, sempre a Città di Castello, il Ministro dell’Interno notificò un’altra espulsione nei confronti di un 28enne.