Sarà un’ordinanza del commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani a stabilire gli ulteriori Comuni che beneficeranno delle misure straordinarie decise in seguito al terremoto del 24 agosto. Ad ufficializzare quanto trapelato già negli ultimi giorni è il decreto legge pubblicato venerdì sera in Gazzetta Ufficiale recante “Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016”.
Qui il testo del nuovo decreto legge emanato dopo il terremoto del 30 ottobre
L’allargamento del “cratere” sarà stabilito in base alle richieste delle Regioni. Per l’Umbria la presidente Catiuscia Marini, oggi in visita a Spoleto insieme al dirigente regionale Alfiero Moretti, ha indicato proprio e soltanto la città del Festival. Salvo clamorose sorprese, quindi, nella regione epicentro del sisma del 30 ottobre Spoleto dovrebbe aggiungersi al territorio della cosiddetta area interna Valnerina (14 Comuni da Norcia a Montefranco). L’articolo 1 del decreto legge, però, nel demandare al commissario straordinario l’individuazione dell’elenco aggiuntivo rispetto a quello contenuto come allegato al decreto legge 189 del 2016, prevede dei distinguo. “In particolare, – recita il testo – l’elenco indica i Comuni ai quali, tenuto conto dell’impatto dei danni medesimi sul tessuto economico-sociale, sull’identità dell’aggregato urbano e sull’omogeneità delle caratteristiche socio-economiche del territorio interessato, applicare tutte le disposizioni di cui al decreto-legge n. 189 del 2016, e quelli in relazione ai quali, limitatamente al Titolo IV del medesimo decreto-legge, far riferimento al singolo soggetto danneggiato”.
In sostanza l’attesa ordinanza stabilirà chi beneficerà di tutte le disposizioni del decreto legge ricostruzione e chi invece usufruirà delle misure rivolte ai lavoratori e di tipo fiscale soltanto se è stato direttamente danneggiato dal terremoto. Concretamente, insomma, chi sarà in questa seconda parte di elenco beneficerà di misure di sostegno al reddito, stop alle tasse e sgravi fiscali soltanto se i propri immobili o attività saranno riconosciuti inagibili, al contrario dei Comuni dell’elenco redatto un mese fa dove ad essere coinvolti sono tutti indistintamente.
Proprio la presidente della Giunta regionale dell’Umbria ha anticipato al primo cittadino spoletino alcuni provvedimenti contenuti nel decreto legge pubblicato in tarda serata in Gazzetta ufficiale. Tra questi la possibilità per i Comuni (e non solo) di effettuare interventi diretti di messa in sicurezza sul patrimonio culturale senza aspettare l’intervento dei vigili del fuoco o delle Soprintendenze, inviando una semplice comunicazione al Mibact. Cosa che al momento stava creando anche situazioni di disagio, come nel caso del paese di Aliena, la frazione di Norcia ‘ostaggio’ del campanile pericolante. “I Comuni interessati – è scritto all’articolo 6 del decreto – possono effettuare gli interventi indispensabili, ivi inclusi quelli di messa in sicurezza degli edifici, per evitare ulteriori danni ai beni culturali e paesaggistici presenti nei propri territori, dandone immediata comunicazione al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo”. Una disposizione che si applica anche ai proprietari e detentori dei beni culturali diversi dalle amministrazioni locali, come ad esempio le Diocesi e le parrocchie.
Arrivano inoltre altri 500mila euro per il sostegno all’agricoltura ed ulteriori fondi anche per il comparto zootecnico.
Come già emerso negli ultimi giorni, il decreto legge consente di avviare subito gli interventi per quegli immobili dichiarati inagibili ma che hanno subito dei danni lievi. “I soggetti interessati – recita l’articolo 9 – possono, previa presentazione di apposito progetto e asseverazione da parte di un professionista abilitato che documenti il nesso di causalità tra il sisma e lo stato della struttura, oltre alla valutazione economica del danno, effettuare l’immediato ripristino della agibilità degli edifici e delle strutture”. Particolari disposizioni sono previste anche per i professionisti.
Viste le difficoltà in cui si trovano le amministrazioni comunali ad affrontare questa situazione di emergenza, poi, è prevista la possibilità di assumere in totale fino a 350 persone a tempo determinato, con professionalità di tipo tecnico o amministrativo, nel limite di spesa di 1,8 milioni di euro per l’anno 2016 e di 14,5 milioni di euro per l’anno 2017.
“Per fronteggiare l’aggravarsi delle esigenze abitative nei territori delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici che si sono susseguiti a far data dal 24 agosto 2016, individuando soluzioni che consentano, nelle more della fornitura di diverse soluzioni abitative, un’adeguata sistemazione alloggiativa delle popolazioni, in un contesto comprensivo di strutture a supporto che garantiscano il regolare svolgimento della vita della comunità locale, assicurando anche il presidio di sicurezza del territorio, tenuto conto dell’approssimarsi della stagione invernale, i sindaci dei Comuni interessati forniscono al Dipartimento della protezione civile le indicazioni relative alle aree da destinare agli insediamenti di container, immediatamente rimuovibili al venir meno dell’esigenza“. E’ quanto recita l’articolo 2 del decreto legge che evidenzia anche che “il Dipartimento della protezione civile provvede alla installazione dei moduli di cui ai contratti stipulati per la fornitura mediante noleggio dei container, destinati ad esigenze abitative, uffici e servizi connessi, nel più breve tempo possibile, in relazione all’avanzamento dei lavori di predisposizione delle aree”. Nessun dettaglio in più in merito ai tanti contestati container collettivi, le decisioni in merito ai quali spettano ovviamente al Dipartimento di protezione civile.
Quanto alle scuole, grazie al decreto vengono derogate nell’area le disposizioni relative al numero minimo di studenti per classe. Deroghe sono previste agli Uffici scolastici regionali anche per quanto riguarda l’assegnazione di docenti, personale Ata o altro personale.
L’articolo 10 del decreto legge contiene le norme transitorie per consentire il voto degli elettori fuori residenza a causa dei recenti eventi sismici in occasione del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016: “In occasione del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, gli elettori residenti nei comuni individuati nell’allegato 1 del decreto-legge n. 189 del 2016, e in quelli individuati ai sensi dell’articolo 1 del presente decreto, che, a seguito dei predetti eventi, sono temporaneamente alloggiati in comuni diversi da quelli di residenza per motivi di inagibilità della propria abitazione o per provvedimenti di emergenza, possono essere ammessi a votare nel comune di dimora”.
(modificato alle 00:45)