Come anticipato, rinviata la partita di sabato Perugia – Reggina, a seguito dello sciame sismico che sta interessando l’Umbria del nord, con epicentro a Umbertide.
In serata emessa l’ordinanza del sindaco di Perugia che dispone la chiusura dello stadio Curi fino al 20 marzo.
“Tale tempistica – viene spiegato dal Comune – si rende necessaria anche per procedere alle verifiche del settore Tribuna Ovest, oltre che alle ispezioni tecniche del caso che richiedono tempi non compatibili con quelli del prossimo evento sportivo. Infine visto che è ancora in atto lo sciame sismico, e, l’evento interessa un numero rilevante di fruitori, si ritiene critica la gestione di un eventuale deflusso vista la presenza di migliaia di persone e il contemporaneo rischio di distacchi non adeguatamente valutato”.
Il sopralluogo effettuato dai tecnici comunali venerdì mattina, con il supporto del vigili del fuoco, era emersa la necessità di verifica, attraverso l’utilizzo di mezzi e operatori, della presenza di eventuali distacchi del copriferro dei gradoni della Curva Sud ospiti.
La squadra della Reggina, del resto, ricevuta la comunicazione ufficiosa, era già tornata a Fiumicino per fare rientro in aereo in Calabria. E la vendita dei biglietti, ad un certo punto, era stata interrotta. Segnali inequivocabili che la partita Perugia – Reggina era stata rinviata.
Più che il terremoto, però, a far chiudere il Curi sono le sue condizioni. Ecco perché è urgente mettere mano al progetto del Nuovo Curi.
L’AC Perugia, una volta emessa l’ordinanza, ha comunicato che tutti i biglietti già emessi per la gara in oggetto sono validi anche per la gara di recupero. Una volta stabilita la data di recupero sarà definita una finestra temporale per ottenere il rimborso per chi non potrà assistere alla partita.