Finanziare la ricostruzione nel Centro Italia completamente con i fondi del Fesr (Fondo europeo di sviluppo): è quello su cui si sta impegnando la commissaria europea Corina Cretu oggi in visita in Valnerina.
A Norcia la rappresentante della Commissione europea è arrivata intorno alle 10.20 ed è stata accolta dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, dai sindaci della Valnerina e di Spoleto, dalla soprintendente Marica Mercalli, dall’arcivescovo Renato Boccardo e dalla presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi. A Norcia c’erano anche il commissario straordinario Vasco Errani (che lunedì sarà a Spoleto) e il capo della protezione civile Fabrizio Curcio. “La mia speranza è poter garantire il futuro alle persone che vivono in queste terre” ha detto visitando il centro storico di Norcia, attraversando corso Sertorio, fino alla piazza e proseguendo verso Porta Ascolana. La commissaria ha salutato e ringraziato commercianti (assaggiando anche i salumi tipici), rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e vigili del fuoco, ascoltando con molto interesse quanto è stato fatto e mostrando particolare sensibilità soprattutto al tema dei ragazzi e delle scuole. Dopo aver lasciato la città di San Benedetto (non prima però di un incontro con le imprese e di un sopralluogo ai container collettivi), la Cretu ha visitato anche Cascia.
“Prima di tutto – ha detto Corina Cretu ai giornalisti in piazza San Benedetto – vorrei esprimere la mia solidarietà in questo momento difficile per la popolazione colpita dal terremoto. La mia presenza oggi è un segno di solidarietà da parte del presidente Juncker e della Commissione europea, per noi la ricostruzione è la priorità. Metteremo tutte le risorse disponibili per garantire il futuro ai cittadini che vivono in queste regioni”.
I fondi in campo dall’Ue e le modifiche al regolamento – “Tutti sapete che fin dall’inizio noi, il presidente Juncker, tutti i commissari, siamo stati molto vicini alla popolazione italiana, alle regioni. Ci sono due fondi dell’Unione europea – ha spiegato – che possono essere utilizzati. Abbiamo innanzitutto ricevuto una richiesta da parte del Governo italiano, a novembre, e abbiamo già il 6 dicembre messo a disposizione 30 milioni del fondo di solidarietà europeo. Trenta milioni è il massimo che si può versare come pagamento di anticipo immediato. Ieri ho parlato con il ministro De Vincenti, stiamo aspettando il quadro completo dei danni, in base alle valutazioni fornite dalle Regioni, per poter poi erogare il resto dei fondi del Fondo di solidarietà europeo. C’è un altro finanziamento a cui si può attingere, non è un fondo: l’Italia riceverà 1,2 miliardi in più per i fondi strutturali ed il Governo italiano ha deciso di utilizzarli per le regioni colpite dal terremoto. Adesso stiamo poi aspettando di vedere come poi il Governo farà la ripartizione di questi fondi aggiuntivi. Come sapete il presidente Juncker ha detto che questa basilica (la chiesa di San Benedetto, ndr) verrà ricostruita con i fondi europei. Abbiamo già presentato al Parlamento europeo una proposta per emendare il regolamento per i disastri naturali che varrà per tutti i Paesi e che prevede che la ricostruzione possa essere interamente finanziata dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr, ndr). Quindi dopo questa visita andrò a Strasburgo direttamente, incontrerò i colleghi della Commissione sviluppo regionale per lottare affinché questa proposta passi. Cercherò di ottenere il consenso necessario per questo emendamento al regolamento perché naturalmente è una modifica che varrà poi per tutti i Paesi. Il fatto è che quando succedono cose di questo tipo – ha osservato la commissaria Ue – è difficile che uno Stato possa cofinanziare gli interventi, di conseguenza è importante mostrare solidarietà con questo finanziamento al 100% e spero che anche il Parlamento europeo darà questo segnale di solidarietà dando il suo placet alla nostra proposta. Per me – ha concluso la rappresentante della Commissione europea – è stato molto importante ascoltare direttamente le voci dei cittadini e con la presidente Marini condividiamo un impegno forte per la ripresa economica di queste aree, per evitarne lo spopolamento”.
Marini: “Risorse europee determinanti” – La governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini, nel suo saluto alla commissaria europea, ha ribadito l’importanza di questa visita ed ha ringraziato particolarmente la commissaria Corina Cretu per la sua presenza ed il suo impegno. “C’è un grande bisogno, in Umbria e nelle regioni colpite dal sisma – ha detto – di vedere il volto concreto della presenza e della solidarietà dell’Europa. La presenza della commissaria europea per la politica regionale va in questa direzione. Dobbiamo ricostruire – ha aggiunto – non solo fisicamente ciò che il terremoto ha distrutto, ma dobbiamo anche programmare la ricostruzione economica di queste aree. Saranno determinanti a questo scopo le risorse europee e in particolar modo quelle dei fondi strutturali e bene ha fatto il Governo italiano a chiedere all’Europa maggiore flessibilità”.
La Marini ha anche ricordato, a margine della visita a Norcia, l’importanza di riconoscere il danno indiretto alle imprese attraverso delle misure specifiche che possano essere previste dal Governo. Misure di cui al momento non vi è traccia nell’ultimo decreto legge pubblicato giovedì.
Il presidio degli abitanti di San Pellegrino – Ad accogliere la commissaria Cretu c’era anche una delegazione della frazione di San Pellegrino di Norcia. Il gruppetto (con indosso la felpa realizzata per sostenere la costruzione di una struttura polivalente), capitanato dal presidente della Pro loco Aldo Leoncilli, ha aspettato i rappresentanti istituzionali fuori da Porta Romana per accendere i riflettori sulla frazione nursina distrutta già dal terremoto del 24 agosto. “Vogliamo ricordare che esistiamo!” hanno spiegato, evidenziando che forse in questi giorni verranno consegnate le 18 casette (soluzioni abitative di emergenza) realizzate dopo il sisma di agosto. “A San Pellegrino non si è mosso un sasso – ha osservato Leoncilli – non sono stati effettuati nemmeno i sopralluoghi per sapere quante casette servono. Vorremo sapere delle date precise, vogliamo capire quanto tempo dobbiamo stare in questa situazione di stallo”. E poi anche la questione dei mobili e dei ricordi custoditi dentro le case inagibili ed ancora impossibili da recuperare: “il terremoto ha fatto i danni ma ora la pioggia, la neve ed il gelo ancora di più”.
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(aggiornato alle ore 16:30)