Le scuole attualmente chiuse, a seguito del terremoto che ha devastato nel 2016 il centro Italia, perché dichiarate totalmente inagibili saranno ricostruite ex novo in meno di 9 mesi, consentendo la riapertura a settembre, giusto in tempo per il prossimo anno scolastico. Il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, infatti, ha emanato l’ordinanza numero 14 (datata 16 gennaio ma non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale) in merito alla “approvazione del programma straordinario per la riapertura delle scuole per l’anno scolastico 2017-2018″.
In tutto saranno 25 i plessi nelle quattro regioni interessate (Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo) che saranno ricostruiti in modo definitivo, due dei quali oggetto di donazioni. Strutture permanenti che si aggiungono a quelle prefabbricate già messe a disposizione in questi mesi nelle aree epicentro del sisma, come ad esempio Amatrice, Arquata del Tronto, Norcia, Cittareale e Acquasanta Terme. In Umbria le scuole interessate, secondo il piano approvato dalla Regione e trasmesso al commissario Errani, sono 5 e si trovano a Perugia, Foligno, Spoleto e Giano dell’Umbria. Dove sarà possibile, le scuole attualmente esistenti saranno demolite e lì ricostruite. Dove invece non sarà possibile, si provvederà a delocalizzarle altrove. In quel caso queste ultime strutture rimarranno ai proprietari (Comuni o Province) che, con fondi propri, dovranno assicurarne il recupero, l’impiego per altre finalità di interesse pubblico e l’eventuale collocazione sul mercato.
Costruzione definitiva ex novo con tecnologia a secco
Il programma prioritario oggetto dell’ordinanza ha l’obiettivo di “assicurare il ripristino, nel corso dell’anno scolastico 2017-2018, delle condizioni necessarie per la ripresa ovvero per lo svolgimento, nelle aree terremotate, della normale attività educativa e didattica”. Non è prevista soltanto l’edificazione ex novo delle scuole, le tipologie di intervento sono infatti tre:
- costruzione di nuovi edifici scolastici definitivi, in sostituzione delle scuole che non possono essere oggetto di adeguamento sismico secondo la disciplina delle Norme Tecniche per le Costruzione per gli edifici strategici di classe d’uso IV, per via dell’esistenza di vincoli ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio oppure per l’eccessiva onerosità degli interventi;
- riparazione, con adeguamento sismico, degli edifici scolastici che hanno avuto un esito di agibilità “E” che
consenta il riutilizzo delle scuole nel corso dell’anno scolastico 2017-2018; - affitto, montaggio e smontaggio di moduli scolastici provvisori per le scuole che verranno riparate, con adeguamento sismico, entro il settembre 2018;
Tuttavia l’ordinanza, ed il relativo allegato, si focalizzano sulle scuole da costruire ex novo in tempi brevissimi, vale a dire entro settembre 2017 in tempo per il prossimo anno scolastico. Per queste strutture, l’ordinanza prevede l’uso di tecnologia a secco (strutture lignee, acciaio, cassero a perdere, calcestruzzo prefabbricato) nel rispetto della vigente disciplina di settore in materia di edilizia scolastica, con particolare riferimento alla normativa sismica, in materia di risparmio energetico, di sicurezza antincendio e delle Norme Tecniche per le Costruzione per gli edifici strategici di classe d’uso IV. I presidenti delle quattro Regioni hanno quindi provveduto ad indicare tutti i dettagli relativi alle scuole da ricostruire ed alle loro ubicazioni.
Tempi stretti per gli interventi, gli step previsti
Definiti anche i vari step dell’intervento. Entro 10 giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza i Comuni e le Province, proprietari degli immobili che non possono essere oggetto di adeguamento sismico ed inseriti nell’allegato all’ordinanza, dovranno confermare l’individuazione delle aree, fornendo la documentazione mancante. Potranno eventualmente avvalersi, anche su richiesta delle Regioni, del supporto del Dipartimento della Protezione Civile per la valutazione geoidrologica speditiva. La localizzazione degli edifici avviene prioritariamente in aree di proprietà pubblica, immediatamente disponibili, con idonea destinazione urbanistica ed accessibilità, ove possibile, ai servizi primari. Entro 20 giorni dall’entrata in vigore della presente ordinanza, gli enti interessati (Comuni e Province) dovranno realizzare il rilievo topografico, con restituzione grafica, dell’area destinata alla localizzazione del nuovo edificio. Entro 30 giorni, invece dovranno provvedere alla redazione, d’intesa con le Regioni interessate, della relazione geotecnica/geologica relativa all’area destinata alla localizzazione del nuovo edificio. Dove è necessario, entro il termine di 60 giorni dall’entrata in vigore della presente ordinanza, sarà necessario effettuare la demolizione degli edifici ed il conferimento delle relative macerie in discarica.
Entro 30 giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza, nel caso di delocalizzazione in altra area dell’edificio, dovrà avvenire la progettazione delle opere di urbanizzazione primaria (strade; spazi di sosta o di parcheggio; fognature; rete idrica; rete di distribuzione dell’energia elettrica e del gas; pubblica illuminazione) a servizio delle aree destinate alla costruzione degli edifici scolastici e strettamente inerenti gli interventi a realizzare, corredato da apposito piano finanziario da comunicare preventivamente al Commissario straordinario. Infine, entro e non oltre la data del 15 marzo 2017, i Comuni o le Province, nel caso di delocalizzazione in altra area dell’edificio, provvedono alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria prevista.
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L’elenco delle scuole da ricostruire nelle 4 regioni
Questo l’elenco delle scuole interessate dagli interventi di rifacimento ex novo tramite demolizione oppure delocalizzazione.
Marche
Comune di Falerone: scuola media Don Bosco; San Ginesio: materna ed elementare via Roma, magistrali “A. Gentili”, Ipsia “R. Frau”; Macerata: istituto “E. Mestica” (materna, elementari e medie) e media “Dante Alighieri”; Loro Piceno: elementare “P. Santini”; Caldarola: materna ed elementare “De Magistris”; San Severino: Itis “E. Divini”; Fermo: media “Betti”, media “Fracassetti”, Iti “Montani”; Fabriano: materna “Don Petruio”; Camerino: istituto “Betti” (materna, elementare e medie); Sarnano: scuola primaria istituto comprensivo “Leopardi”.
Abruzzo
Comune di Isola del Gran Sasso: scuola media Ed1 ed Ed2 (complesso scolastico “Parrozzani”).
Lazio
Comune di Accumoli: scuola dell’infanzia e primaria; Amatrice: istituto “Romolo Capranca” (materna, primaria, medie e liceo).
Umbria
Comune di Perugia: scuola media “Carducci-Purgotti”; Spoleto: scuola media “Dante Alighieri”, scuola materna “Prato Fiorito”; Foligno: scuola media Carducci porzione in muratura; Giano dell’Umbria: scuola elementare di Bastardo.
Ci sono poi due scuole donate, una nelle Marche, l’altra in Abruzzo. Si tratta della scuola materna “Giacomo Leopardi” di Sarnano e della scuola primaria e dell’infanzia San Giovanni Battista de la Salle a Crognaleto.