Dieci anni per omicidio preterintenzionale per A.L., questa la condanna nel processo d'appello all'uomo che il 23 febbraio 2008 aveva ucciso con una testata il gestore di un punto ristoro di kebab. La lite tra il cliente di nazionalità tunisina e il gestore di nazionalità turca all'interno del locale era scaturita per un’aranciata non pagata. Dopo parole grosse volate tra i due, il cliente è partito improvvisamente con una testata: il gestore si è accasciato a terra senza vita, mentre il tunisin si era allontanato per andare a denunciare il fatto in questura.
Arrestato per omicidio, il tunisino di 34 anni all’epoca dei fatti, con precedenti per spaccio di droga, nel processo di primo grado era stato assolto per insufficienza di prove dall’accusa di omicidio volontario o preterintenzionale (formula della doppia imputazione). Nel corso delle indagini, la Squadra Mobile aveva interrogato delle persone presenti al momento dell’accaduto, e un cittadino tunisino aveva dichiarato che era stato proprio il suo connazionale ad innescare la lite. Sulla base di questa testimonianza, la Procura Generale ha chiesto di riaprire l’indagine, e tramite rogatoria internazionale ha interrogato di nuovo il testimone chiave, che nel frattempo era ritornato in patria.
La sua testimonianza è stata ritenuta valida e con il processo d’appello, per A. L. è arrivata la condanna: dieci anni per omicidio preterintenzionale.
Terni, uccide con testata gestore di bar kebab – Condannato a 10 anni in appello
Lun, 29/04/2013 - 19:55