Il gip di Terni, Maurizio Santoloci, ha rifiutato l’archiviazione sulla vicenda ‘Polveri di Prisciano’. Anzi, ha ipotizzato il reato di ‘disastro ambientale’. La ‘voce’ di opposizione all’archiviazione del caso dei 51 residenti della zona a ridosso dello stabilimento Ast è stata ascoltata.
Santoloci, ha ritenuto che “nel caso in specie non si può ignorare e negare che un fenomeno di inquinamento ambientale palese ed evidente e fotograficamente più volte documentato dai cittadini in tutta l’area interessata, possa liquidarsi con una multa come se si trattasse di banale questione condominiale”. Ha invitato il pm ad eseguire l’analisi dell’aria, dei terreni e delle falde in prossimità del quartiere, analizzare i risultati delle attività di monitoraggio dell’Asl di Terni su alimenti e produzione zootecniche, e a svolgere accertamenti epidemiologici sui residenti della zona, con acquisizione documentale in ospedali e strutture sanitarie nazionali.
Sulla notizia, il Movimento 5 Stelle, di cui si fa portavoce il Capogruppo De Luca, parla di “un fatto inevitabile, una catastrofe annunciata figlia di decenni di negazionismo e occultamento della realtà da parte della politica locale e di alcuni sindacati”. Sul Web è ormai noto il ‘Blitz in consiglio’ di ieri pomeriggio -17 Dicembre 2014-, quando sono state consegnate a tutti i consiglieri e al Sindaco, una copia della mappa della contaminazione da PCB e Diossine, più un link allegato da cui poter scaricare le analisi svolte dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche. “Ora anche i consiglieri non potranno ‘non sapere’, e sono stati inequivocabilmente messi a conoscenza della diffusa contaminazione riscontrata negli alimenti” dice Thomas De Luca, che promette battaglia in merito alla vicenda ambientale Ast ” sin dal consiglio del 22 dicembre, attraverso emendamenti mirati faremo quanto in nostro potere perché la discussione sull’area di crisi complessa verta fortemente sulle tematiche ambientali, Negare la realtà non espone solo a inutili fattori di rischio la salute dei cittadini e dei lavoratori, non pone solo a rischio la sopravvivenza del polo siderurgico, ma costituisce un ostacolo insormontabile all’arrivo di risorse economiche vitali per la nostra città in grado di poter sviluppare nuove filiere industriali e centinaia di posti di lavoro”.
Italia Nostra parla di “evento epocale”, di “una riprova che l’auspicato commissariamento dell’azienda non descriveva una posizione velleitaria, ma era frutto dei ragionamenti di coloro che, scevri dalla logica dei compromessi, avevano piena contezza della gravità della situazione. Da anni –decenni- residenti e associazioni denunciano l’asservimento di gran parte della nomenclatura ai soli interessi dell’industria, segnalando gli eccessi della Thyssen, l’assenza di sanzioni adeguate, l’incapacità della politica di accompagnare la produzione verso cruciali dinamiche di rilancio in chiave sostenibile, incapacità emersa anche dagli esiti dell’ultima vertenza”. Per ‘celebrare’ l’evento, Italia Nostra si da appuntamento sabato 20 dicembre, ore 10, per una conferenza–stampa presso i cancelli della discarica Thyssen di vocabolo Valle, Terni.