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Terni, salta la protesta dei rifugiati | Più vicini a un accordo

Il problema c’è, la manifestazione no. Il sit-in di protesta annunciato da alcune associazioni, tra le quali inTerni Stranieri e lab com Blob, prima dell’inizio del Consiglio Comunale odierno è saltato. I delegati dei 28 uomini e donne per i quali sono scaduti i termini di assistenza in qualità di rifugiati politici sono stati ricevuti dal sindaco questa mattina e dall’incontro sembra essersi aperto uno spiraglio.

Ci troviamo – afferma Marco Coppoli, uno dei volontari che lotta per i diritti di queste persone – in una situazione veramente difficile. Quattro nuclei familiari non hanno più di che vivere e dopo quattro anni in cui non si è riusciti ad avviare un vero percorso d’integrazione, nessuno ha un lavoro, adesso sono stati abbandonati a sé stessi. Non hanno più il poket-money, vivono senza percepire nemmeno un euro e devono il proprio sostentamento a strutture come la Caritas che garantiscono ancora vitto e alloggio. La situazione è veramente delicata. Da parte nostra c’è la volontà di richiamare l’attenzione pubblica su questa vicenda ma anche il desiderio di evitare facili e inopportune strumentalizzazioni. Queste persone meritano rispetto non possiamo permettere che diventino strumenti di propaganda”.

Dopo quattro anni di assistenzialismo i fondi per queste famiglie sono terminati, per decorrenza dei termini del progetto di aiuto, ma la situazione generale è rimasta come quella iniziale, ossia con quattro nuclei familiari che non sono in grado di autosostenersi.

I delegati del comitato pro-rifugiati, dopo l’incontro con il primo cittadino hanno indetto una riunione con i 28 uomini e donne, fin qui oggetto degli aiuti, per decidere insieme il cammino da seguire. L’incontro si svolgerà oggi pomeriggio alle 18.30. “Dobbiamo decidere insieme quale strada intraprendere – prosegue Coppoli – anche se è chiaro che se non ci verranno aperte le porte della Prefettura non sarà facile trovare una soluzione”.

In attesa che nuove risorse vengano destinate a sostegno dei 28 immigrati, la mancata manifestazione ha prodotto comunque un disavanzo. A causa di un deficit comunicativo a partire dalle 14.00 di oggi pomeriggio, Palazzo Spada è stato ‘presidiato’ da Carabinieri e Polizia. Le forze dell’ordine non sono state avvisate del cambio di programma e così sono stati inutilmente sprecati uomini e risorse. Quando si dice:“Piove sul bagnato”.

di Mirco Diarena