Terni-Rieti: aperti i nuovi svincoli di Piediluco e Colli sul Velino. Tra i presenti, l’Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Umbria, Enrico Melasecche, e l’Assessore al Lavoro e Politiche per la Ricostruzione della Regione Lazio, Claudio Di Berardino; il Responsabile della Struttura Territoriale Anas Umbria, Lamberto Nicola Nibbi, il Responsabile della Struttura Territoriale Anas Lazio Marco Moladori, e i sindaci dei comuni interessati.
Nello specifico, sono percorribili, da ieri (30 luglio) tutte le rampe delle svincolo di Piediluco/Marmore, le rampe di ingresso e di uscita, in direzione Terni, dello svincolo di Colli sul Velino/Labro, e la galleria artificiale realizzata lungo l’asta principale della direttrice. Tale apertura, in particolare, consente di eseguire le ultime attività necessarie per restituire lo snodo di Colli sul Velino in direzione Rieti.
Attraverso lo svincolo di Piediluco/Marmore le autovetture e il traffico leggero potranno raggiungere i due centri abitati, le cascate e il lago, tramite la SP62. Gli autobus e i mezzi pesanti, invece, dovranno passare da Colli sul Velino, procedendo per un breve tratto del vecchio tracciato della SS79. Nel frattempo resterà aperta anche la rotatoria provvisoria all’imbocco della galleria “Valnerina”; sarà eliminata presumibilmente entro ottobre, con la configurazione definitiva della viabilità.
“Con l’apertura degli svincoli di Piediluco e Colli sul Velino – dichiara Melasecche – si conclude un percorso che rappresenta una direttrice fondamentale per la Sabina e per l’Umbria del Sud”. “E’ una porta di accesso verso l’Umbria – continua l’assessore – ancora poco utilizzata ma con grandi potenzialità di sviluppo”. Difatti consente a chi abita nell’area metropolitana della Capitale di percorrere la Salaria, in alternativa all’A1 a pedaggio, per poi giungere in Umbria dalla Terni-Rieti.
“Adesso – conclude Enrico Melasecche – dobbiamo guardare con altrettanto interesse al completamento della trasversale Rieti-Terni-Orte-Civitavecchia”. Infine ha inteso porgere un ringraziamento all’ANAS, al Ministero delle Infrastrutture e alla Regione Lazio; “ma anche a tutti coloro che si sono adoperati per dare concretezza a un’opera che unisce due comunità da sempre in sintonia”.