Terni ha onorato tutti i civili che caddero sotto le bombe durante la seconda Guerra Mondiale, 78 anni dopo il primo dei 108 bombardamenti.
Terni ha reso omaggio ai propri cittadini che persero la vita per i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale. Mercoledì 11 agosto, infatti, la città ha celebrato l’anniversario della prima incursione, che ebbe luogo alle ore 10.29 dell’11 agosto 1943.
11 agosto 1943
11 agosto 1943. Molti ternani si rallegravano nelle piazze della città: il 25 luglio il Gran Consiglio del Fascismo aveva esautorato Benito Mussolini; il Re, Vittorio Emanuele III, lo aveva deposto. In tutta Italia manifestazioni e cortei plaudirono all’avvenimento, esaltarono Vittorio Emanuele e il Maresciallo Badoglio. I più, difatti, ritenevano che la guerra fosse finita, ma il peggio doveva ancora venire.
Una cerimonia per ricordare le oltre 1000 vittime dei bombardamenti
L’11 agosto 1943 la campagna aerea degli Alleati colpì anche Terni, sede di un polo siderurgico importante per una nazione ancora troppo vicina alla Germania. Fu il primo dei 108 bombardamenti che devastarono la conca. Oggi, a distanza di 78 anni, in via Lanzi, davanti al monumento che menziona le oltre mille vittime ternane dei bombardamenti, si è tenuta una cerimonia alla presenza delle autorità cittadine, della Prefettura, del Sindaco di Terni, Leonardo Latini.
10 rintocchi del “campanone” e 29 della “campana grande” in onore dei morti
Quest’anno, per la prima volta, su iniziativa di don Guido Tessa, salesiano e parroco-rettore del santuario di San Francesco, dal campanile della chiesa il “campanone” ha scandito 10 rintocchi, e altri 29 la “campana grande”, nel ricordo di quanti persero la vita in quella calda mattina di agosto. A chiudere la commemorazione, poi, l’attore Stefano De Majo, il quale ha recitato alcuni brani tratti da “Blink, il lampo, l’istante e l’eterno”, il suo monologo dedicato al tragico evento.
Latini: “Un monito nei confronti dell’orrore della guerra”
“Questo 11 agosto – dichiara il Sindaco Latini – è un monito nei confronti dell’orrore della guerra; un monito che deve rimanere ben scolpito nell’animo di tutti noi“. “L’11 agosto – continua – è un momento fondativo della nostra storia, che deve essere letta nella sua interezza”. E’ proprio vero: “Historia magistra vitae”, ripeteva un autorevole personaggio del mondo classico. Il “vecchio”, del resto, non dovrebbe mai essere soppresso, ma parzialmente superato e ricreato nel “nuovo”.
“Terni – conclude Latini – ha sempre dimostrato di sapere reagire al meglio ai momenti difficili, è un dovere quasi civico di ogni ternano essere orgoglioso della propria città”.