È stata innescata una vera e propria miccia con quella che possiamo definire ‘l’ordinanza antialcol’ relativa alla somministrazione di bevande alcoliche da parte dei locali. Anche se al momento non c’è il testo dell’ordinanza vera e propria (e fino a questa sera neanche l’avviso che deve essere stato inserito per via del ‘terremoto’ prodotto dalle indiscrezioni che erano iniziate a ‘uscire’) un avviso di procedimento amministrativo sul sito del Comune di Terni c’è e come, con il quale “in sintesi, con riferimento a varie attività ubicate nel perimetro: via Mazzini, Piazza Buozzi, via Castello, via Cerquetelli, via Lungonera G. Cimarelli, via Guglielmi, via Vittime delle Foibe, Corso del popolo, via Annunziata, piazzale Briccialdi, via D. Giannelli, largo E.Ottaviani, Largo Micheli, via della Rinascita, via Battisti, piazza Tacito (perimetro comunque escluso), si intende:
vietare la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualunque gradazione dalle ore 22:00 alle ore 24:00 dei giorni di venerdì e sabato.
Il divieto si applicherà ai titolari e/o ai gestori di:
a) attività commerciali di vendita al dettaglio incluse quelle su aree pubbliche o tramite distributori automatici;
b) pubblici esercizi;
c) strutture ricettive;
d) attività artigianali legittimate alla vendita al dettaglio;
– consentire la somministrazione di bevande alcoliche di qualunque gradazione all’interno di pubblici
– esercizi e sulle rispettive aree o spazi pertinenziali regolarmente autorizzati, con responsabilizzazione degli esercenti per la corretta applicazione dell’ordinanza e per l’adozione nei confronti degli avventori
– delle necessarie misure di controllo, adottando ogni cautela possibile, e sono altresì invitati a rimuovere con sollecitudine, nel caso di servizio assistito al tavolo, i contenitori in vetro o in altri materiali utilizzati per la somministrazione;
“Il Sindaco – si legge ancora – al fine di assicurare il soddisfacimento delle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti nonché dell’ambiente e del patrimonio culturale in determinate aree delle città interessate da afflusso particolarmente rilevante di persone, (…) può disporre, per un periodo comunque non superiore a trenta giorni, con ordinanza non contingibile e urgente, limitazioni in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche”.
Ci siamo dunque recati nelle principali vie interessate dall’ordinanza per ascoltare i pareri di alcuni gestori di locali per capire quali siano gli umori di chi ‘subirà’ il provvedimento. La risposta negativa è stata unanime e, per tutte, ne riportiamo una che riassume il punto di vista dei gestori dei locali: “L’ordinanza, così come concepita, non ha alcun senso. Noi siamo a primi a volere che le zone dove abbiamo investito siano sicure, ma così si va a colpire gli esercizi commerciali in un orario strategico, durante il quale c’è un flusso importante di persone. Questo provvedimento, inoltre, non riduce certo il problema della sicurezza, visto che chi volesse bere in modo eccessivo potrebbe benissimo farlo in zone non interessate dall’ordinanza, creando possibili pericoli in zone molto meno controllate rispetto al centro della città. Vorremmo partecipare attivamente alla questione sicurezza, perché è un argomento che ci tocca da vicino ed è nel nostro stesso interesse”.
Questa è un’altra novità, infatti gli esercenti si sono organizzati e hanno prodotto una lettera da indirizzare al Prefetto, il dottor Paolo De Biagi, nella quale chiedono di poter essere parte attiva nel garantire serata sicure. Secondo indiscrezioni, sembra che, addirittura, gli esercenti siano pronti a pagare una vigilanza privata affinché le vie dei locali siano sicure sia per chi ha investito, sia per chi cerca qualche ora di svago nel fine settimana.
Vedremo ora quale sarà il testo formale dell’ordinanza e se la lettera che verrà inviata al Prefetto sortirà effetti positivi; sicuramente la ‘questione alcol’ tornerà ancora a far discutere.