E’ stato arrestato ieri pomeriggio, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per maltrattamenti in famiglia aggravati, con recidiva reiterata, l’operaio cingalese di 38 anni che lo scorso giugno era stato denunciato dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico a seguito di un intervento della Squadra Volante, quando una pattuglia era intervenuta nei pressi del cimitero comunale, dove era stata segnalata una violenta lite familiare. In quell’occasione, all’arrivo degli agenti, una giovane donna che stava discutendo in strada con il marito, era corsa verso di loro, seguita dalla figlia undicenne, mentre l’uomo era salito repentinamente in macchina e si era allontanato a tutta velocità, con a bordo le altre due figlie della coppia, due bambine in tenera età che apparivano molto spaventate.
La donna, una cittadina cingalese di 37 anni, aveva detto agli agenti che il marito era ubriaco, che l’aveva ingiuriata per infondati motivi di gelosia e che per questo l’aveva fatta scendere dall’auto insieme alla figlia undicenne, che anche appariva in evidente disagio.
L’equipaggio della Squadra Volante si era subito messo all’inseguimento dell’uomo, riuscendo a raggiungerlo sulla E45, dove era stato fermato e dato l’esito positivo dell’esame dell’etilometro, gli era stata ritirata la patente. Quando più tardi la moglie lo aveva raggiunto, l’uomo l’aveva aggredita, picchiandola con violenza in presenza delle bambine, attribuendole la colpa dell’intervento della Polizia e quindi del ritiro della patente di guida.
La donna era ricorsa alle cure mediche del Pronto Soccorso per le molteplici contusioni, poi aveva denunciato il marito per le vessazioni, per le mortificazioni psicologiche, per le minacce, le percosse e le ingiurie che subiva da anni, in ragione di un’immotivata gelosia e dell’abuso di sostanze alcoliche, e anche per le condotte aggressive e violente che il predetto non risparmiava nemmeno alle bambine, in particolare alla figlia più grande.
Sulla base delle gravi condotte accertate, sia a seguito dell’intervento della Squadra Volante, che dalle dichiarazioni rese in denuncia dalla moglie, l’Ufficio Volanti aveva denunciato l’uomo alla Procura della Repubblica del Tribunale di Terni, considerato anche che l’anno precedente era stato sottoposto dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Terni alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, a seguito di una precedente denuncia sporta dalla moglie nei suoi confronti per le medesime condotte.
Il G.I.P. del Tribunale di Terni, il Dott. Pierluigi Panariello, in accoglimento della richiesta formulata dal Pubblico Ministero, il Sostituto Procuratore delle Repubblica, la Dott.ssa Raffaella Gammarota, titolare dell’indagine, ha ritenuto di applicare al cittadino cingalese la misura della custodia cautelare in carcere, ritenendolo responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia aggravati, con recidiva reiterata.