L’impressione è che oggi Terni abbia scritto una pagina importante della sua ‘coscienza civica’: tremila forse quattromila persone hanno preso parte al corte ‘No Incenertitori’ che, alle 15.45, è partito da Piazza Della Rivoluzione Francese per arrivare a Piazza Della Repubblica. La mobilitazione non conta precedenti in città, se si escludono le grandi manifestazioni per Ast, e questa la dice lunga su quanto la tematica inceneritore sia entrata negli interessi dei cittadini, soprattutto dopo le ultime vicende politiche, che hanno creato tensione nei rapporti tra il Comune e la Regione Umbria.
Nei giorni scorsi, esattamente lo scorso 23 marzo, la Regione ha concesso a Terni Biomassa l’Autorizzazione Integrata Ambientale che permetterà la prosecuzione dell’esercizio dell’attività dell’impianto di Maratta per altri 10 anni, nonostante il parere contrario espresso dall’amministrazione comunale, e in particolare dal sindaco Leopoldo Di Girolamo, durante la Conferenza Dei Servizi.
Il nodo della vicenda sta proprio nelle modalità con le quali il primo cittadino è intervenuto in Conferenza; Di Girolamo ha fornito un parere che può essere definito ‘opinione’, cioè non vincolato all’esercizio delle funzioni che un sindaco può assumere facendo riferimento al Regio Decreto n°1265 del 27 luglio 1934, cioè la legge, ancora in vigore, che norma e attribuisce i poteri dei Sindaci in ambito sanitario.
L’art.216 afferma che “Chiunque intende attivare una fabbrica o manifattura, compresa nel sopra indicato elenco, deve quindici giorni prima darne avviso per iscritto al podestà (Sindaco), il quale, quando lo ritenga necessario nell’interesse della salute pubblica, può vietarne la attivazione o subordinarla a determinate cautele”.
Dunque il ‘no’ di Di Girolamo in sede di Conferenza Dei Servizi è risultata una semplice osservazione a livello personale, ma non vincolante da un punto di vista politico e amministrativo.
È questo in sostanza che i manifestanti rimproverano al primo cittadino, ed è questo che la stessa Governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini, ha fatto osservare al sindaco di Terni quando ha appreso che il Comune di Terni ha intenzione di fare ricorso al Tar contro la decisione della Regione; la Presidente ha fatto chiaramente capire a Di Girolamo che avrebbe dovuto agire in sede di Conferenza Dei Servizi.
È sempre delicata la questione relativa alla dimostrazione scientifica, su dati medici, dell’aumento di alcune malattie causate dall’azione degli inceneritori, e, proprio per questo, Di Girolamo non si è sentito di esercitare il suo diritto di ‘veto’ sulla concessione dell’Aia a Terni Biomassa.
Ma esiste lo Studio Sentieri 2012, redatto dall’Istituto Superiore di Sanità, il massimo organo nazionale di competenza sanitaria, che avrebbe dimostrato, come a livello epidemiologico, si registrino anomalie nella città di Terni per alcune tipologie di malattie che potrebbero essere legate all’esposizione delle sostanze prodotto dall’incenerimento di rifiuti.
Lo studio, risalente al 2012 appunto, sarebbe stato troppo datato e Di Girolamo, in accordo con la Regione, ne ha chiesto uno aggiornato. Certo sfugge la logica secondo la quale la nuova indagine sanitaria venga chiesta soltanto dopo la concessione dell’Aia a Terni Biomassa, a giochi fatti insomma, quando per 5 anni nessuno se ne è preoccupato.
Fatto sta che la città ha risposto in modo imprevisto, con una concentrazione di manifestanti che ha lasciato stupiti anche gli organizzatori che, forse, ricordano le poche decine di persone presenti ai primi appuntamenti ‘NoInc’, non immaginavano che, nel tempo, le cose potessero mutare così radicalmente; è indubbio che, negli anni, la sensibilità dei cittadini è notevolmente cambiata nei confronti di una tematica che continua ad agitare gli animi di Palazzo Spada e Palazzo Donini.
Il corteo si è snodato lungo le principali vie della città, passando per Via Tito Oro Nobili, Via Battisti, Corso Tacito e, infine, Piazza Della Repubblica, dove, proveniente da Via Roma, si è unito anche il gruppo di manifestanti raccolti dalla Curva Est della Ternana.
Proprio da Piazza Della Repubblica è partita la raccolta fondi per il ricorso al Tar che il Comitato No Inceneritori intende presentare autonomamente: “Non sappiamo se verrà accolto – spiega Fabio Neri, portatavoce del Comitato – ma Terni si è svegliata, e chi pensava che la lotta fosse finita, ora deve fare i conti con una nuova battaglia”.