Le elezioni suppletive in Umbria hanno chiaramente indicato la preferenza della Regione per il centro-destra con la netta vittoria della candidata leghista Valeria Alessandrini su quella del centro-sinistra Maria Elisabetta Mascio. Un turno elettorale che ha portato con sé strascichi di polemiche, a iniziare dal selfie di gruppo della Lega che, nella circostanza di emergenza legata alle direttive volte al contrasto del Coronavirus, ha suscitato reazioni di condanna bipartisan.
Ma il vento ‘di tempesta’ ha scosso anche la minoranza di Palazzo Spada, nello specifico Il Pd e il capogruppo della lista civica, Senso Civico, Alessandro Gentiletti.
Gentiletti contro il Pd
Proprio quest’ultimo, in un’analisi un po’ avventata del post-voto, aveva sottolineato: “Spiace constatare ancora una volta che non tutti abbiano fatto ciò che potevano, a partire dal Partito democratico, che prima le ha chiesto di candidarsi e poi non è pervenuto.
Personalmente, non ho visto una classe dirigente di quel partito in grado di comprendere e raccogliere la portata effettiva di questa sfida – affonda Gentiletti – che ha visto per la prima volta unite tante forze, civiche, socialiste, di sinistra e moderate, alla fine insieme. Con uno sforzo in più, avremmo almeno potuto vincere a Terni città, dove Elisabetta Mascio già alle regionali arrivò prima della sua lista. Penso – continua Gentiletti – che un simile risultato avrebbe avuto un significato politico dirompente. Questo credo, quindi, che sia mancato e manchi: una classe dirigente all’altezza. Mentre con tutte le altre forze politiche e civiche abbiamo dimostrato di essere pronti ad un dialogo aperto, intenso e alla ricerca di un punto di incontro comune, altrettanto non mi sembra sia emerso altrove. Ripeto, questo è uno sprone più che una critica”.
La risposta del Pd
L’uscita del capogruppo di Senso Civico non è stata certo accolta in modo positivo dal Pd che non ha mancato di replicare: “Consideriamo del tutto inopportune e assolutamente fuori luogo le dichiarazioni del consigliere comunale Gentiletti ricordando che Il PD di Terni è la principale componente del risultato elettorale ottenuto in queste elezioni e che il PD stesso è il secondo partito della città e della regione, ci dica lui quanto vale in termini elettorali, che cosa e chi rappresenta.
Riteniamo certe uscite assolutamente sterili, intrise di un personalismo asfittico e inconcludente che nulla hanno a che vedere con il senso della realtà e con un complessivo progetto di città che si tenta a fatica di realizzare. Il PD di Terni intende continuare su questa strada intrapresa, la costruzione di una nuova alleanza sociale e politica all’interno della città, una coalizione di forze che possa nel tempo, e con il confronto, costruire un nuovo progetto di città, plurale, includente e partecipato con le varie anime progressiste del nostro territorio”.