Categorie: Cronaca Economia & Lavoro Terni

Terni, Isrim fallito / A rischio 30 posti di lavoro

L’Istituto Superiore Di Ricerca e Formazione sui Materiali Speciali, quello che avrebbe dovuto affiancare lo sviluppo del polo siderurgico ternano, è fallito. Questa la sentenza del tribunale di Terni che, questa sera, ha riconosciuto lo stato di insolvenza dell’istituto.

A rischio ci sono 30 posti di lavoro, quelli che, al momento, godono della cassa in deroga, provvedimento che potrebbe decadere vista il nuovo status riconosciuto dal tribunale. Ora ci saranno 4 mesi di tempo per l’avvocato Francesco Venturi, nominato curatore del fallimento, per cercare di portare a termine un piano di risanamento proposto da regione e Asm. Qualora, entro la scadenza, non siano stati individuati i presupposti per la ripresa dell’attività dell’istituto, ci sarà la messa in mobilità dei 30 lavoratori.
Durissime le parole dei sindacati: “Siamo alle solite, un’altra azienda dichiarata fallita. Un’altra sconfitta per il sistema territoriale, un’altra disfatta per le agenzie regionali, dopo che per due lunghi anni si è tentato di trovare una soluzione industriale senza risultati. Un sistema, quello umbro, che purtroppo non riesce più ad arginare la valanga di scivolamento dell’Umbria, che appare assolutamente inarrestabile. Questa volta però a chiudere i battenti non è la solita azienda multinazionale che sfrutta il territorio e poi se ne va, ma l’istituto di ricerca pubblico della regione dell’Umbria, dove sono state spese ingenti risorse economiche pubbliche per l’acquisto di macchinari all’avanguardia, dove sono state occupate professionalità e saperi per essere di supporto al sistema delle imprese artigiane ed industriali presenti sul nostro territorio”.

Secondo i sindacati è necessaria la “ricollocazione di tutti i lavoratori presso le istituzioni e le loro partecipate. Elemento questo che domani chiederemo direttamente alla Giunta Regionale, visto che insieme ai lavoratori saremo di nuovo costretti a muoverci verso il capoluogo di Regione, sarà opportuno sospendere la discussione sulla legge elettorale e provare a salvare un po’ di lavoro”.