Cronaca

Terni, inquinamento e tumori | Speciale Tv7 “La valle dei veleni”

È andato in onda ieri sera lo speciale di Tv7 “La valle dei veleni” sulla complessa situazione ambientale a Terni relativa alle discariche Ast. Circa 200 camion al giorno per 400mila tonnellate l’anno, questi i numeri che caratterizzano i volumi di scorie e scarti depositati nella discarica “Valle”, dove la strada per arrivare al cancello di accesso è letteralmente bianca per effetto dei depositi dei metalli che si sono accumulati nel tempo “cromo, nichel e arsenico, più altri metalli pericolosi” – come spiegato nel servizio dal presidente Vas (Verdi Ambiente e Società) Pierluigi Rainone.

Dal 2001 Thyssen ha in uso la discarica e, proprio in questo periodo c’è una progetto che potrebbe portare all’ampliamento della discarica che potrebbe essere realizzato parallelamente a quello del parco di recupero scorie, con tanto di percorsi per bici, passeggiate e spazi dedicati ‘agli artisti dell’acciaio’.

Come ricordato nel servizio, l’iter che porterà alla costruzione del parco sarà lungo, ma, intanto, si sta iniziando a porre dei teli di copertura sul terreno pere evitare che i sedimenti possano ricadere sulla città nella giornate ventose.

Gianni Di Mattia di Legambiente precisa che ci sono stati ben 48 sforamenti annuali dei limiti ammessi per legge in riferimento alle polveri sottili presenti nell’aria e che Terni risulta la città più inquinata del centro Italia, dopo le grandi città industriali del nord.

Nel servizio si è fatto riferimento allo Studio Sentieri che, per ben 5 pubblicazioni, ha evidenziato un eccesso di mortalità per tumori nella popolazione ternana, in particolare per quelli di età pediatrica (Terni, eccesso di mortalità per tumori in età pediatrica e alla mammella | La denuncia del M5S).

94 i casi di tumori maligni, numeri supportati dall’opinione del dott. Massimo Formica, neurologo dell’Isde: “Aumento preoccupante dei tumori cerebrali nei neonati, circostanza che la scienza conosce e che potrebbe trovare spiegazione della trasmissione genetica dopo un periodo di lunga esposizione a elementi cancerogeni. Abbiamo una prova significativa di un rapporto tra inquinamento e aumento dei casi di tumore”.

Particolare allarme ha destato il parametro del cromo presente in uno dei pozzi Ast campionati dall’Arpa, dove è stato rilevato un concentrato di cromo di 60070mic/l su un limite di 50. oltre 1000 volte il consentito. Secondo quanto è stato analizzato, sembra che ad aver subito danni sia stato solo lo strato più superficiale della faglia, mentre gli strati più profondi risulterebbero, al momento, integri.

La presenza anomala di cromo esavalente era già stata notata in occasione dei lavori della strada che collega Terni-Rieti, in particolare durante i lavori della galleria “Tescino” (Terni, dati choc su ambiente | Arpa Umbria su galleria Tescino “Un casino”) che passa proprio sotto alla discarica Ast. Ambientalisti volontari si erano accorti di infiltrazioni all’interno dell’infrastruttura e, successivamente, denunciarono il caso di un lavoratore (impiegato nella costruzione della galleria) che aveva contratto un allergia cronica invalidante ai metalli pesanti. Alessandro Ridolfi, responsabile della sicurezza e degli esplosivi durante il cantiere, è stato giudicato dall’Inail una ‘inabilità totale al lavoro’ e ora è costretto a vivere di una pensione di sussidio in una cittadina di montagna della Toscana, lontano da qualsiasi contatto con metalli pesanti. Devastanti le foto che Rinaldi ha mostrato alla giornalista, dove si vede la sua pelle staccarsi progressivamente dal suo corpo.