Lo scorso 4 luglio Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il sindaco di Terni, Leonardo Latini, per fare il punto sulla situazione dell’ospedale di Terni e la sanità ternana. Secondo quanto riferito dalle organizzazioni sindacali sono stati affrontati vari problemi; quello infrastrutturale (magari pensando ad un progetto di rigenerazione urbana nel quartiere dove è oggi situato il Santa Maria); mantenere i due livelli di aziende ospedaliere distinti tra Terni e Perugia; garantire l’alta specialità dell’ospedale di Terni attraverso integrazione di primariati, assunzioni di personale e qualità delle prestazioni; la possibilità di fare il nuovo ospedale di Terni attraverso fondi pubblici, come avvenuto per gli altri ospedali umbri.
Più in generale i sindacati hanno ribadito “la non condivisione delle scelte
di indirizzo politico che la giunta regionale sta compiendo su questi temi caratterizzate da un’idea di accentramento, allontanamento dal territorio e privatizzazione di alcuni servizi – come si legge in una nota congiunta – e di promuovere un’azione politica
per rafforzare la territorialità, non arretrare sui servizi dei distretti rafforzando presidi e
rete dei Medici di Medicina Generale”. Nel ricordare che “la “vertenza sanità” andrà avanti” i sindacati hanno annunciato che Giovedì 7 Luglio avrà luogo un presidio presso la prefettura di Terni a partire dalle ore 9,30 per poi trasferire il punto di vista delle organizzazioni sindacali e delle cittadine e dei cittadini al Prefetto.
Intanto l’ospedale deve ‘difendersi’ anche dagli attacchi della politica. Nella giornata di ieri, 5 luglio, il M5S ha diffuso una nota stampa nella quale si legge: “Basta aumentare di poco i ricoveri per mandare in crisi l’intero sistema. Mancano procedure e controlli che consentano di gestire al meglio i pazienti, ormai costantemente parcheggiati nei corridoi – e ancora – Cosa ben più grave se fosse confermata, quella relativa al razionamento dell’acqua che starebbe creando non pochi problemi. Una situazione in cui sembra siano gli infermieri a dover andare a comprare l’acqua dai distributori automatici perché l’ospedale la eroga in maniera insufficiente”. In merito a questa supposizione del M5S, che sarebbe stato meglio verificare prima di rendere di dominio pubblico, l’ospedale di Terni ha replicato con una secca smentita: “l’Azienda Ospedaliera precisa che non corrisponde a verità che al Santa Maria sia stata razionalizzata l’acqua”.